Che lavoro fare: ascoltare il cuore è giusto o sbagliato?

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Sbagliare nella scelta di che lavoro fare non è cosa da poco. Come capire se quella grande decisione di carriera che stai per prendere è quella giusta per te e per la tua vita?

Magari dopo una chiacchierata casuale e inaspettata ti viene offerto un lavoro ma non sai capire se è il lavoro giusto per te.

O magari il tuo migliore amico ti ha appena proposto di mollare tutto, cambiare lavoro e aprire insieme a lui un nuovo franchising super promettente e dentro di te tutto grida sì facciamolo! A dispetto di ogni apparente buon senso.

Che si tratti di decidere se accettare un nuovo lavoro, cambiare lavoro, tornare a studiare per iniziare una nuova carriera, con ogni probabilità hai già chiesto ad amici e parenti il loro consiglio.

E con ogni probabilità alcuni di loro ti avranno consigliato di seguire il tuo cuore. Un modo di dire piuttosto comune, ma cosa significa esattamente? E soprattutto è giusto o sbagliato scegliere con il cuore, piuttosto che con la testa?

Quando si parla di che lavoro fare, cosa significa esattamente seguire il cuore

La maggior parte delle persone pensa che seguire il proprio cuore significhi avere atteggiamenti istintivi, emozionali. In effetti si è sempre associato il fare ciò che dice il cuore come opposto alla razionalità di ciò che dice il cervello.

Finchè però la scienza non ha fatto una sconcertante scoperta: il cuore È a tutti gli effetti un cervello. Il nostro terzo cervello.

Si era già molto parlato del secondo Cervello, considerando l’intestino con tutte le sue circonvoluzioni ed elucubrazioni, come un cervello a sé stante: il secondo cervello.

Recentemente, però, si è scoperto che c’é ancora un’altro cervello, da considerarsi tale a tutti gli effetti, cioè con circa 50mila neuroni: quello del Cuore.

Di fatto, possiamo considerare il cuore come un cervello completo. Con un Sistema Nervoso intrinseco Cardiaco di circa 50mila neuroni ed interneuroni, che creano circuiti neurologici complessi, sufficientemente sofisticati per qualificarli come un “Cervello”.

L’insieme dei circuiti costituiti da questi neuroni consente al Cuore di apprendere e comprendere, ricordare e prendere decisioni funzionali indipendentemente dal Cervello della testa, a cui invia informazioni e comunicazioni.

Queste ultime procedono dal Cuore al Cervello e non solo dal Cervello al Cuore, come un tempo si credeva. Esattamente come accade per il cervello dell’intestino.

Il processo decisionale del cuore

Il cuore invia di gran lunga più informazioni al cervello di quante il cervello ne invii al cuore: il 90/95% dei nervi che connettono cuore e cervello, infatti, sono fibre neurali afferenti, cioè ascendenti, che portano l’informazione da cuore a cervello. 

Il campo elettromagnetico del cuore ha una potente influenza sui processi comunicativi in tutto il corpo. Questa potenza elettrica del cuore è in ampiezza 60 volte più grande di quella del cervello e permea tutte le cellule del corpo.

Stupefacente vero?

Insomma, seguire il tuo cuore quando stai scegliendo che lavoro fare o che scelta di lavoro prendere, non significa per niente, come molti credono, che devi ignorare i fatti e seguire solo impulsi e sesto senso.

Né significa buttare tutto al vento e procedere senza un piano, come ripeto da sempre.

Per poter fare una buona scelta riguardo al che lavoro fare è importante sia conoscere quello che il tuo cuore (in questa nuova accezione ben più ampia e scientifica) vuole e allo stesso tempo quello che il mercato vuole.

Il che significa fare un sacco di ricerca dentro e fuori di te, prima di prendere qualunque decisione.

Leggi anche: Odio il mio lavoro: perché la tua vita non rispecchia

Come capire ciò che ci dice il cuore senza prendere fischi per fiaschi

I ricercatori hanno cercato di decodificare per decenni il cosiddetto sesto senso o intuizione. E sono in effetti riusciti a provare che l’essere umano ha realmente una forma di sesto senso.

Gli esperimenti hanno dimostrato, per esempio, che quando alle persone viene dato un set fortunato di carte, con molte carte vincenti per un certo gioco, il giocatore può sentirlo davvero, ancora prima di guardare le carte.

E questa valutazione non viene misurata a sensazione personale, ma dal grado di sudorazione dei palmi delle mani, ancora prima che la persona capisca cosa sta succedendo.

Perciò, una certa forma di intuizione e di sesto senso l’abbiamo. E molto probabilmente è proprio quella vocina che ti sta sussurrando per il sì o per il no sulla tua scelta del che lavoro fare.

Ma allo stesso tempo, altri scienziati come Daniel Kahneman della Princeton University, hanno passato la vita a dimostrare che le decisioni veloci che etichettiamo come “intuitive”, sono in realtà poco affidabili e sono giuste solo la metà delle volte.

Gli studi di Kahneman hanno dimostrato, con casi studio che andavano da scelte di salute a scelte di investimento finanziario, che quando si tratta di prendere decisioni intuitive, le persone tendono ad essere esageratamente ottimistiche e fiduciose.

L’importanza dell’attenzione nelle scelte di lavoro

La soluzione per fortuna è molto chiara, almeno agli scienziati: si tratta di maturare l’abilità di fermare la mente ed entrare in quello spazio silenzioso che gli occidentali indicano come “momento presente”.

Insomma, detta in altre parole, non c’è nessun bisogno di continuare a discutere se sia meglio essere analitici e razionali o piuttosto impulsivi e intuitivi quando è il momento di scegliere qualcosa, si tratti del decidere di che lavoro fare, del cambiare o no lavoro, o di altre decisioni per la propria vita.

La via maestra per fare scelte non avventate per il nostro futuro passa per il fermarsi e analizzare con attenzione gli elementi di valutazione che abbiamo davanti.

Come al solito, non sento di aver maturato abbastanza esperienza per poter dire con assoluta certezza che questo modo di procedere vale in qualunque ambito della vita.

Ma so con certezza che vale per ogni scelta di lavoro.

Vediamo quindi alcuni punti che possono esserti di grande aiuto per centrarti e valutare a partire dal momento presente, senza dimenticare che c’è un mercato del lavoro con sue regole ed esigenze, di cui devi tenere realisticamente conto.

Come seguire il tuo cuore e capire qual è la scelta giusta per te sul che lavoro fare

1. Senti tutti, non ascoltare nessuno

È normale cercare suggerimenti e consigli quando stai facendo una scelta a riguardo del tuo lavoro, della tua carriera e in generale di qualunque scelta con un impatto sulla tua vita professionale.

Tanto più è delicata la scelta e tanto più è opportuno che tu cerchi di confrontanti con un professionista, non solo con amici e parenti.

Che sia un mentore o un career coach, l’importante è che sia qualcuno che ha ottenuto risultati per te di valore: a parlare sono bravi in tanti, ma sono i fatti che fanno la differenza.

Quanto è felice del e con il proprio lavoro la persona a cui stai chiedendo? Se non è una persona pienamente soddisfatta e realizzata nel proprio lavoro, a livello personale ed economico, allora non è probabilmente la persona giusta a cui chiedere consiglio o con cui confrontarti.

Attenzione però a non cadere nell’estremo opposto: anche se trovi qualcuno degno della tua fiducia, alla fine ricorda che l’unico padrone al comando della tua vita puoi e devi essere tu.

Altrimenti, prima o poi, finirai comunque per pentirti: qualunque scelta che non prenderai essendone pienamente convinto, prima o poi ti presenterà un conto salato che non sarai disposto a pagare.

2. Non ignorare le sensazioni negative

Le nostre emozioni sono il sistema di navigazione migliore che esista: se provi una sensazione negativa, non ignorarla. Non necessariamente significa che stai facendo una scelta sbagliata, ma sicuramente significa che c’è qualcosa che ancora non ti è chiaro. Quindi torna alla fase di ricerca e valutazione.

Assicurati però di non essere in una condizione di troppa stanchezza e mancanza di lucidità perché in quel caso le cattive sensazioni vogliono solo dire che ti devi riposare per poter prendere decisioni serenamente.

3. Sii prudente ma non codardo

Eh lo so, questa è facile a dirsi ma non a farsi. In questo qualunque fidato amico d’infanzia o persona di famiglia può esserti d’aiuto, DOPO che hai fatto le valutazioni a mente lucida.

Non si tratta quindi di prendere il coraggio e buttarti su scelte avventate.

Ma se hai fatto una valutazione attenta della tua situazione, magari con un coach del lavoro professionista, e ancora ti tremano le gambe… beh, niente di più normale.

Fai però in modo che questa normale reazione non ti impedisca di fare la scelta giusta per il tuo lavoro e la tua vita.

4. Fai chiarezza

Ascoltare il proprio cuore e la propria saggezza interiore è più facile quando ti conosci bene. Perciò fai in modo di fare attenzione a quello che ti rende felice, nel lavoro e nella vita, per esempio. Con quali attività ti capita di perdere la cognizione del tempo?

Quelle sono sicuramente attività in cui stai dando il tuo meglio, perché ti permettono di entrare nella condizione di “flusso”, quella in cui i tuoi talenti e competenze migliori sono in pista e allineate con la realtà esterna.

Quali attività poi sono quelle in cui dai il meglio di te in termini di competenza ed efficacia? Quando sei alla ricerca di che lavoro fare, è importante portare con te il massimo di consapevolezza su quelle che sono le tue capacità migliori e fare leva su queste.

Sii realistico su quello che sei capace di fare e anche su ciò che sai di dover migliorare.

E se ancora vuoi approfondire questo delicato e fondamentale tema di invito a leggere l’articolo Che lavoro fare: il mito dell’unica vera vocazione

2 commenti su “Che lavoro fare: ascoltare il cuore è giusto o sbagliato?”

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