Cos’è la creatività e 5 consigli per svilupparla

cos'è la creatività
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Cos’è la creatività per te? O meglio, cosa pensi che sia?

La parola stessa deriva dal verbo “creare”, che vuol dire dar vita a qualcosa, far nascere dal nulla.

Ma siamo sicuri che si possa fare? Cioè, siamo proprio sicuri che quando creiamo partiamo davvero dal nulla assoluto?

Sinceramente, non credo.

Perché il nulla non esiste, perché per creare qualcosa, qualsiasi cosa, dobbiamo sempre partire da quello che già c’è, da quello che esiste.

Il vero significato della creatività

Se ci pensi bene, dunque, ti renderai conto che nessuno crea dal nulla ma, al massimo, riordina.

Lo scrittore non inventa una storia quando scrive, ma riordina parole già esistenti, pezzi di esperienze di vita e ricordi di storie lette in precedenza che vanno poi a formare una storia nuova e credibile.

Il compositore non crea musica, ma riordina le note già esistenti per poi formare una composizione.

L’artista non crea il quadro, ma mescola colori già esistenti per formare forme e immagini nuove sulla tela.

Pensata in questo modo, la creatività è qualcosa di molto meno difficile da approcciare, perché vuol dire che non comporta davvero la capacità di dar vita a qualcosa dal nulla, ma piuttosto la capacità di vedere e di mettere insieme elementi in modo diverso.

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Cos’è la creatività e 5 consigli per diventare più creativi

Credimi quando ti dico che la creatività è un’abilità che tutti possono imparare.

È vero, ci sono degli ostacoli che la bloccano e il primo tra questi è proprio l’idea che per creare si debba inventare dal nulla.

Ma una volta superata questa convinzione si può partire tranquillamente da quello che si sa già, senza dover acquisire chissà quali nozioni.

Quindi rilassati, se vuoi diventare più creativo non devi scoprire un nuovo linguaggio o un nuovo colore, ti basterà esercitarti con strumenti che già esistono e che dovrai soltanto rimescolare a modo tuo.

Per il resto, ecco 5 consigli.

1. Parti da piccole cose brutte

Un altro ostacolo alla creatività è il giudizio su noi stessi calibrato in base alle nostre aspettative.

Se hai iniziato da poco a studiare musica è ovvio che non sarai in grado di scrivere canzoni come Battisti.

Se hai iniziato da poco a disegnare non sarai di certo in grado di riempire la tela come Picasso.

Parti allora da piccoli obiettivi facilmente raggiungibili, come fare dei disegni brutti o scrivere delle canzoni brutte.

Dopotutto, chissenefrega.

In questa fase non conta tanto la qualità della produzione artistica, ma la capacità di non farsi bloccare dalle critiche personali.

L’artista è tale perché è in grado di riconoscere la bellezza, ma anche perché sa rendersi conto di quando produce qualcosa di brutto.

Quest’ultima qualità, però, non si potrà mai allenare se non lo facciamo, se non produciamo qualcosa di brutto e impariamo ad accettarlo.

Si parla spesso della fortuna del principiante ma non si parla quasi mai dell‘arroganza del principiante.

Perché è questo il vero motivo perché alcuni di noi non riescono ad essere creativi: pretendiamo di fare bene e fare subito, e se non riusciamo ad avere elevati standard preferiamo non provare affatto.

Sta qui la monumentale importanza di questo consiglio: parti dalle piccole cose brutte.

Crea qualcosa di pessimo e mettici il tuo nome sopra.

O quanto meno parti con l’intenzione di creare qualcosa di pessimo, di veramente brutto, e vedrai che magari avrai risultati inaspettati.

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2. Impara a fidarti delle decisioni istantanee

Quando si crea si tende a mettere in discussione ogni idea che abbiamo, a illudersi che il tempo possa portare consiglio, che per partorire buone idee si debba pensare e ripensare.

Beh, per quanto questo possa essere il caso volte, non lo è di certo per chi è alle prime armi.

La prima fase di ogni sviluppo creativo è fatta per imparare a sviluppare l’arte delle decisioni istantanee, e per farlo conosco un esercizio fantastico.

Flash Story – Esercizio

Questo esercizio è pensato per stimolare il pensiero intuitivo.

È ottimo se si fa in due persone ma si può fare anche da soli.

Lo scopo è di scrivere un breve racconto rispondendo entro cinque secondi alla domanda, “E poi?”.

Se siete in due la risposta la darà sempre l’altra persona, se si è da soli la darai tu a te stesso/a.

Si parte con una frase qualsiasi, la prima cosa che ti viene in mente, per esempio, Lei aveva le gambe gonfie… e poi?

Adesso puoi pensare al perché aveva le gambe gonfie, o a cosa fece dopo per attutire il dolore, non importa, l’importante è dare una risposta, qualsiasi risposta anche se apparentemente stupida, nel giro di 5 secondi.

Lo stesso si può fare con il disegno.

Fa un schizzo su un pezzo di carta e poi, senza pensare a cosa stai disegnando, fanne un altro, disegna una linea o una figura geometrica o una macchia di colore.

Non importa, non ti deve importare.

Ricorda il primo consiglio.

La cosa importante nella fase iniziale è superare la paura di fare qualcosa di brutto o stupido, e per farlo dobbiamo lasciare che le nostre idee istantanee ci portino a creare qualcosa di brutto o stupido.

Solo col tempo potremo allenare il nostro intuito per renderlo capace di produrre idee di valore senza dover prima scartare decine di idee mediocri.

3. Fondi idee diverse insieme

Ti ricordi cosa dicevamo all’inizio quando ci siamo chiesti cos’è la creatività?

Che essere creativi in realtà non vuol dire far nascere dal nulla ma riordinare?

Allora se quando creiamo riordiniamo idee esistenti inconsapevolmente, perché non farlo consapevolmente?

Se vuoi sviluppare la tua creatività nel disegno, copia gli occhi da un quadro e poi la bocca da un altro ritratto, inserisci nello sfondo la casa di una foto e un albero che passi ogni giorno.

Quando avrai finito vedrai che molto probabilmente l’immagine che hai disegnato non sarà per niente come le immagini da cui hai preso in prestito le varie parti.

Sarà qualcosa di totalmente unico e originale.

Puoi fare la stessa cosa se vuoi sviluppare la tua creatività nella scrittura.

Prendi frasi singole da diverse pagine di libri diversi, e poi fondile insieme creando una scena plausibile e che abbia un senso.

Inutile dire che non si sta parlando di copiare.

Stiamo parlando di stimolare la creatività e di superare le difficoltà iniziali che derivano dalla paura di non aver nulla da dire.

Prendere in prestito piccole frazioni di idee da altri artisti ci permette di accendere a strappo il motore delle nostre idee, per far sì che col tempo acquisiremo la fiducia necessaria a dar vita alle nostre indipendentemente da influenze esterne.

Letture consigliate:

4. Ricordati che tutti i creativi sono influenzati da qualcuno

Nessuno diventa creativo senza prima aver avuto degli input e delle ispirazioni dagli altri.

Chi ha scritto la prima canzone si è basato sul lavoro di chi aveva scoperto il canto.

Chi ha messo insieme il primo paragrafo di letteratura scritta si è basato sul lavoro di chi aveva inventato le lettere.

Chi ha fatto il primo disegno avrà usato gli strumenti di chi ha inventato il primo colore.

Per forza di cose lo sviluppo creativo di ogni singolo essere umano si basa spesso sul lavoro di chi è venuto prima di lui.

E direi anche di più, cioè che è il lavoro di qualcun altro che spesso ci dà la motivazione e l’ispirazione di iniziare il nostro percorso.

Anche qui dunque c’è da liberarsi da quest’impossibile idea di dover re-inventare la ruota, perché più alta è l’aspettativa è più alta sarà la pressione.

Più alta è la pressione e più alta sarà la probabilità di bloccarsi e non riuscire a fare nulla.

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5. Definisci bene lo scopo, il messaggio e il mezzo

La creatività non è mai fine a se stessa.

Ogni attività creativa ha un suo scopo, che sia quello di dare sfogo a un’idea o di passare il tempo.

In ogni caso, essere creativi è una forma di espressione personale e porta con sé un messaggio, un’esigenza.

Se individui bene questo messaggio o questa esigenza puoi star certo che avrai molte più possibilità di creare qualcosa che sia autentico e sincero.

Se, d’altro canto, le tue motivazioni per voler essere creativo non ti sono chiare, la tua incertezza sarà visibile in ciò che crei.

Essere sinceri con sé stessi riguardo al motivo per cui si vuole creare qualcosa, e al messaggio che si vuole comunicare con essa, vuol dire essere già a metà dell’opera.

Perché sono solo gli obiettivi definiti che producono azioni efficaci.

Cos’è la creatività – Riflessioni finali

Spero si sarà capito da quanto detto che la creatività è un concetto ampio che comporta non solo un talento ma anche una relazione con se stessi.

Quando si crea, ci si trova davanti a una parte di sé, si può cioè vedere, sentire o toccare con mano una propria idea.

È quindi normale avere paura di fare qualcosa di mediocre, perché sarebbe un po’ come ammettere che si è mediocri, che si ha dentro qualcosa di mediocre.

L’unico modo di superare l’ansia che viene da questa eventualità è di imparare a provare un po’ di empatia per sé stessi, e ad avere un po’ di pazienza.

Ricorda che sbagliare è umano, l’essere scarsi all’inizio di qualsiasi attività è umano.

Diventare creativi ci permette di ridurre un po’ dello stress che nasce dal voler essere sempre perfetti e aiuta ad avere una prospettiva più obiettiva sulla vera importanza di certe cose.

Ci aiuta a capire che non finirà il mondo se facciamo qualcosa di mediocre, che non moriremo se scriviamo una brutta canzone.

Piuttosto, il nostro mondo potrebbe diventare significativamente peggiore se ci facciamo abbattere dalla paura di sbagliare e di essere mediocri.

Quella è una paura che non paralizza solo la creatività ma molto di più.

Le idee che ci aiutano a creare sono anche le idee che ci aiutano a smuoverci nella vita e a fare azioni decisive.

Se impariamo a fidarci di loro in un ambito creativo, potremmo forse riuscire a fidarci di loro sempre.

Video – 4 Lezioni in creatività

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