È facile pensare alla felicità come a un risultato, un posto da raggiungere, ma la verità è che le persone felici lo sono perché si impegnano per rimanerci.
L’impegno sta nel prendersi cura di sé e nell’evitare quelle abitudini che abbassano il morale e tolgono energia come guardare Netflix per 6 ore o mangiare cibo spazzatura.
Quanto tempo e salute sprechiamo in (non)attività del genere?
E soprattutto come possono ore e ore di schermi e cibi malsani aiutarci ad avere una vita appagante, un fisico sano e una mente sana?
Semplicemente, non possono.
L’approccio alla felicità delle persone felici
Hai mai visto il film 50 volte il primo bacio?
È una commedia romantica in cui Henry (Adam Sandler) si innamora di Lucy (Drew Barrymore), la quale a causa di un incidente ha una perdita di memoria a breve termine.
In sostanza, Lucy non ricorda nulla del giorno prima.
Così ogni mattina Henry deve trovare nuovi modi di corteggiarla e farla innamorare.
All’inizio commette errori madornali e fallisce miseramente nell’intento però, a poco a poco, impara a conoscere meglio Lucy e quello che deve fare per conquistarla.
Bene, la felicità è raggiunta più o meno allo stesso modo.
Anche noi soffriamo di perdite di memoria, ci dimentichiamo delle cattive scelte fatte in passato e le rifacciamo pensando che “questa volta andrà meglio“.
Poi se le cose non vanno meglio incolpiamo la sfiga o il destino quando, in realtà, dipende tutto da noi.
Per interrompere il ciclo vizioso dobbiamo imparare a conoscere noi stessi così come Henry ha imparato a conoscere Lucy.
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L’importanza di ricordare
C’è un altro aspetto del film che va menzionato.
Visto che Lucy dimentica tutto quello che le è successo il giorno prima, Henry deve fare in modo che lei ricordi la loro storia d’amore man mano che progredisce.
Per farlo utilizza video e foto in cui mostra alla ragazza quello che c’è stato tra loro negli anni precedenti, in modo tale che lei non si confonda quando si trova davanti un fidanzato che non ricorda di aver incontrato.
In modo simile, aiuta moltissimo avere delle prove tangibili di quello che facciamo nei mesi e negli anni, come la scrittura di un diario personale che documenti i nostri processi decisionali.
Così quando rileggiamo le vicende di ieri saremo meglio equipaggiati ad affrontare le nuove circostanze di oggi e, soprattutto, potremo evitare di fare le stesse scelte di sempre.
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Le persone felici trattano la felicità come una batteria ricaricabile
La felicità non è una scelta definitiva, o un luogo in cui arrivi e ti fermi, ma è come una batteria, va cioè ricaricata giorno dopo giorno con piccole azioni quotidiane.
Si inizia dal momento in cui ti alzi la mattina, con il modo in cui ti senti quando apri gli occhi e con quello che scegli di fare.
Per esempio, tempo fa ho capito che alzarmi dopo le 11 creava un pesante senso di colpa e mi impediva di lavorare ai miei progetti in modo produttivo.
Così mi è bastato prendere un cane per creare la motivazione di alzarmi ogni giorno alle 7:30 (non è stato l’unico motivo ovviamente ma ha aiutato molto).
Ciò non vuol dire che quando mi sveglio sento gli uccellini cantare. Sono ancora di cattivo umore per i primi 30 minuti della mia giornata.
Eppure, alzandomi presto ho il tempo di ricaricare la mia batteria mentale con una buona colazione, un po’ di meditazione e una bella passeggiata.
E la giornata prende un’altra piega.
Il livello “genetico” di felicità
Prima di passare a vedere quali sono le abitudini che distinguono le persone felici dalle altre, dobbiamo prima ricordare che la felicità ha anche una componente genetica.
Questo vuol dire che alcuni di noi hanno la predisposizione all’ottimismo, mentre altri sono più tendenti alla negatività.
Rimandando ad altri articoli per approfondire la valutazione della personalità, ci basta qui notare che, a prescindere dal proprio livello innato, una buona percentuale della nostra felicità è influenzabile dalle nostre azioni.
Quindi anche se siamo crediamo di essere infelici di natura, possiamo esserlo meno se ci impegniamo a costruire la felicità come ha fatto Henry con l’amore di Lucy: giorno dopo giorno.
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10 abitudini delle persone felici che le altre non hanno
Adesso parliamo di cosa fanno le persone felici che le altre non fanno.
Possono essere abitudini che portano a stare meglio chi tende a essere cupo, oppure predisposizioni caratteriali di chi già sta bene di suo.
Che siano la causa o la conseguenza, sono comunque abitudini estremamente connesse a una più stabile felicità.
In particolare, le persone felici…
1. Mantengono una prospettiva ottimistica
Spesso l’infelicità è causata dal vedere tutto nero e dal pensare che non ci siano, né ci saranno mai, opportunità e bellezza intorno a noi.
Le persone felici sono in grado di mantenere la felicità perché vedono le situazioni in modo più positivo, mantengono una visione generale più ottimistica.
Hanno speranze nel futuro e sono consapevoli del fatto che anche quando le cose vanno male non vuol dire che debbano rimanere così per sempre.
Gli errori e gli imprevisti non sono per loro una scusa per piangersi addosso ma possono costituire motivo di crescita e una sfida personale nel trovare soluzioni creative.
2. Non si paragonano agli altri
Come dicevo già in questo articolo paragonarsi agli altri fa male al cervello e alla salute.
Ognuno di noi segue dei percorsi di vita che sono unici e non esiste uno standard generale con il quale poter valutare il valore di un essere umano.
(Il denaro che guadagniamo, per esempio, non è un buon metro perché ci sono persone che guadagnano tanto e sono completamente infelici, e viceversa).
L’unica persona a cui ti puoi paragonare sei tu. Valuta dunque i tuoi progressi pensando a come eri ieri, non a come sono gli altri oggi.
3. Esercitano gratitudine
Quando sei grato per quello che hai quello che hai diventa abbastanza.
Va benissimo essere ambiziosi e stabilire obiettivi, purché l’idea di quello che ti manca non diventi un’ossessione che ti fa vivere nel reame del potenziale e non dell’attuale.
Parti dalle basi e sii grato per la tua salute, per le persone che fanno parte della tua vita, per il computer o il telefono che ti sta permettendo di leggere questo articolo.
Per arrivare a diventare chi vuoi diventare devi pur sempre partire da qualcosa, e molto probabilmente quel qualcosa ce l’hai già.
Parlando di gratitudine, poi, consiglio sempre il libro di Ivan Nossa, Il potere e la magia della gratitudine.
Qui l’autore spiega perché la gratitudine alza le tue vibrazioni e ti porta a vedere il mondo sotto una luce diversa.
4. Coinvolgono il mondo con gentilezza
Detta in modo semplice, le persone felici non si sentono minacciate dalle persone.
Le trattano con gentilezza e viene loro spontaneo aprire porte, sorridere e dire buongiorno e buonasera agli sconosciuti.
A sua volta questo crea un effetto “a cascata” e aiuta loro a donare piccole gocce di felicità agli altri.
5. Mantengono amicizie attive
Essendo molto concentrate su se stesse e quello che gli manca, le persone infelici possono arrivare a trascurare certe amicizie.
Le persone felici sanno invece mantenersi in contatto con gli amici veri, anche quelli che vivono lontano o hanno più successo di loro.
Essendo più immuni all’invidia degli altri, si concentrano su quello che di positivo e sano un vero rapporto di amicizia può dare.
Sanno essere presenti per gli amici e sanno anche chiedere loro aiuto quando c’è bisogno.
6. Imparano a far fronte alle avversità
Quando si imbattono in ostacoli le persone infelici tendono a fare le vittime e a perdere facilmente la motivazione e la fede.
Le persone felici fanno l’opposto, trovano le opportunità nelle difficoltà, o quantomeno traggono lezioni di vita preziose da esse.
7. Perseguono attivamente gli obiettivi
Alcune persone sono infelici perché non hanno nessun progetto di vita su cui lavorare, nessuna passione o sogno da perseguire.
Una persona felice si distingue da loro nella misura in cui costruisce la sua vita su obiettivi consapevolmente scelti.
Non si può infatti sperare di mantenere alta la soddisfazione quando si va dove porta il vento o si fanno scelte sulla base di quello che sembra più conveniente in un determinato momento.
L’economia cambia, così come le circostanze, per questo l’arma migliore a disposizione di chi vuole costruire un po’ di equilibrio è l’avere chiaro degli obiettivi personali da raggiungere.
Se non si riesce a stabilirli, è fondamentale avere almeno un’idea di quali sono i propri valori, così da avere dei punti fermi che aiutino a fare scelte coerenti.
8. Hanno uno stile di vita attivo
Il vecchio proverbio del Mens sana in corpore sano è ancora attualissimo oggi.
E come potrebbe essere altrimenti.
Hai mai provato a essere felice quando hai la febbre a 40 o quando hai il mal di stomaco a causa delle schifezze che hai mangiato?
Non sto dicendo che puoi essere felice solo se vai in palestra ogni giorno e mangi zucchine a pranzo e cena.
Ci vuole però un minimo di manutenzione, di ovvio buon senso che può essere dormire il giusto numero di ore, fare un minimo di attività fisica e assicurarsi di non essere sovraccaricati di impegni stressanti.
9. Viaggiano, imparano e sperimentano
Leggere libri di crescita personale o di mindfulness, viaggiare o sperimentare sono sinonimi di scoperta e contatto con il nuovo.
Il nuovo, a sua volta, aiuta le persone a essere felici perché le fa crescere, porta nella loro vita il senso di sorpresa e anticipazione.
D’altro canto, l’infelicità è sinonimo di ripetitività delle giornate, monotonia, prevedibilità.
La nostra memoria è organizzata in modo tale da rendere indistinguibili i ricordi simili tra loro e trattenere le esperienze più particolari ed emozionanti.
Una vita passata a fare le stesse cose negli stessi posti potrebbe compromettere la felicità perché diventerebbe difficile mantenere l’idea di aver vissuto realmente.
Cimentarsi in cose nuove e vedere posti nuovi aiuta a essere felici ci dà nuove energie nonché ricordi preziosi da raccontare.
10. Sanno tarare le loro aspettative
Immagina di sognare un’auto nuova, di volerla talmente tanto da essere completamente sicuro che, una volta seduto al volante, sarai al settimo cielo.
Adesso pensa a come ti sentiresti il giorno in cui la compri, poi un settimana dopo e poi un mese dopo.
Credi che la tua felicità rimarrà invariata nel tempo?
Sinceramente non credo. Come con tutte le cose che compriamo, ci fanno stare bene all’inizio e poi ci dimentichiamo di averle.
La comunità scientifica ha osservato questa dinamica, dimostrando che gli eventi positivi hanno un’impatto limitato sulla nostra felicità, così come quelli negativi sulla nostra infelicità.
In altre parole, le aspettative di ciò che pensiamo ci renderà felici o infelici hanno entrambe vita corta.
Una ricetta per l’infelicità sarebbe avere desideri irrealizzabili e sperare che accadano da soli, aspettarsi troppo dalle persone o avere pretese di perfezione.
Si farebbe molto meglio ad acquisire un po’ di sano scetticismo ed evitare di rendere troppo irrealistici i nostri pronostici.
Le persone felici sono molto equilibrate in questo senso in quanto, come già detto, non fanno dipendere la loro felicità da condizioni o avvenimenti esterni, diminuendo così il rischio di rimanere deluse.
Costruire un solido percorso di felicità
In ultima analisi, le persone felici non sono necessariamente quelle super attive o estroverse, ma piuttosto coloro che hanno imparato a rimanere in equilibrio su un filo.
Questo filo rappresenta la linea di demarcazione tra l’eccessiva tendenza allo scoraggiamento e l’eccessiva tendenza all’eccitazione.
Diffidano dal buono e dal cattivo tempo rimanendo ancorati al punto fermo della consapevolezza delle loro capacità e dei loro obiettivi.
Più che pretendere di avere tutto e subito, creano abitudini utili a elevare la salute della mente e del corpo, puntano a una pace interiore raggiungibile più che a uno stato di improbabile beatitudine perenne.
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