Sono infelice è una frase che capita a tutti di pensare, o di dire.
Il problema, però, non è tanto dirlo o pensarlo, ma crederci.
Perché più si crede nell’infelicità più la si rende padrona della nostra vita.
È così nei casi estremi il sono infelice più che un incidente di percorso diventa la strada principale da percorrere.
Il mantra del sono infelice può essere una scelta
Partiamo da un concetto chiave più volte ripetuto in questo blog: essere tristi o frustrati per un particolare evento è umano, ma diventare infelici e vivere tutti i giorni con questo sentimento sulle spalle è tutta un’altra storia.
In altre parole, sono infelice può facilmente, e involontariamente, trasformarsi in una scelta.
Sì, hai capito bene, perché c’è differenza tra il sentirsi abbattuti per un accadimento e vivere di infelicità.
Possiamo rispondere con ottimismo o essere pessimisti cronici. Tutto sta negli occhi con cui decidiamo di osservare il mondo.
Leggi anche: Cosa distingue le persone felici dalle altre
Errori comuni di chi pensa spesso di essere infelice
Prima di parlare di rimedi, vediamo quali sono gli errori più comuni che fanno coloro che si sentono infelici:
1. Avere troppe aspettative
Io sono infelice quando una cosa che speravo succedesse non si avvera.
La frustrazione che ne deriva mi farà sentire inappropriato e piccolo piccolo.
Ne deriva che più alte sono le mie speranze più probabilità ci sono che non si avvereranno.
Come avevamo già detto in un altro articolo, le aspettative sono il nemico principale della felicità, perché impongono sulla realtà una visione che può essere miope o persino distorta.
2. Lamentarsi sempre
Se tendi a lamentarti in ogni occasione, ovviamente, vedrai tutto nero.
Avrai forse una rabbia latente che ti accompagna, facendoti risultare una persona burbera, poco affabile o persino ostile.
Ai tuoi occhi la tua negatività sarà anche giustificata, ma la gente non ha sempre la pazienza o capacità di essere comprensiva.
Potrà dunque capitare che più ti lamenti e più le persone si allontaneranno da te, dandoti ulteriori motivi per alimentare la tua infelicità.
3. Ho poca autostima
Non si può essere felici se non abbiamo stima di noi stessi.
La domanda che devi farti è “sarei felice di vivere con una persona che non mi stima?”
La risposta deve essere sempre no, sia nel caso in cui la persona che non ti stima è un partner in un rapporto poco equilibrato, sia che si tratti di te stesso.
4. Rimando sempre le cose
Lo stile di vita di un procrastinatore incallito è avvilente e demotivante.
Io sono spesso infelice se non ho obiettivi a cui ambire, che siano piccoli o grandi, o se non sono capace di programmare i miei progetti e lavorare oggi per migliorare la mia situazione.
La procrastinazione dunque, se diventa un modo di vivere, può farci arrivare sul baratro della depressione.
Cominci a capire cosa intendevo che essere infelici è una scelta?
5. Mi rifiuto di accettare ciò che mi accade
È vero… più volte ci siamo detti che siamo noi a scegliere la vita che vogliamo vivere, ma non fraintendere, gli imprevisti accadono a tutti.
Ci sono cose che non possiamo evitare.
Se la persona che amiamo perdutamente ci lascia dobbiamo avere la forza di andare avanti.
Possiamo piangerci addosso sentendoci vuoti e soli, o possiamo essere felici di aver vissuto un pezzo della nostra vita con una persona straordinaria.
È solo questione di scelta.
6. Faccio il meno possibile
Qui ci cadiamo in molti, anche io ovviamente. Quando sono infelice tutto mi sembra più complicato e macchinoso. Anche il più piccolo degli sforzi è un ostacolo insormontabile.
E qual è la reazione più naturale che purtroppo abbiamo? Fare ancora meno.
Non vediamo una soluzione, siamo troppo impegnati a piangerci addosso piuttosto che muoverci per essere felici.
7. Sono felice solo quando va tutto bene
Rimani spesso in attesa del momento buono per essere felice? Se pensi spesso al proverbio giapponese “Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico” occhio! Perché in questo caso il nemico sei tu.
La felicità non è una mosca da acchiappare, e di certo non è una cosa, ma un modo di essere che prescinde il cattivo tempo.
Leggi anche: Il metodo completo per capire cosa fare nella vita ed essere più appagati
Ecco, sono infelice. E adesso?
Adesso passiamo ai rimedi.
Non dico che saranno strategie magiche, ma ti posso promettere che se provi un attimo a metterle in pratica avrai molte più probabilità di costruire la tua felicità rispetto a chi le ignora.
1. Rivedi le tue aspettative
Il problema delle aspettative è che spesso non sono in linea con la realtà.
Quando frequentavo l’Accademia di Belle Arti il disegno è stato per molto tempo fonte di piacere.
Mi sono spesso trovato però ad essere deluso dal risultato finale. Perché?
Semplice: perché nella mia mente vedevo già un’opera “alla Michelangelo”, quando poi la realizzazione non era per niente paragonabile.
Questo senso di frustrazione mi ha abbandonato quando ho scelto di abbassare le mie aspettative e ho cominciato a lavorare sul migliorare il mio stile. Da allora disegnare è solo un piacere.
2. Smetti di lamentarti
Quando ragiono sulla mia vita mi trovo spesso a evocare frasi o immagini che mi aiutano a focalizzare un concetto lungo in poche parole. Per smetterla di lamentarmi quando sono infelice ho trovato una frase che spero aiuti anche te:
“Se hai tempo di lamentarti, hai tempo di cambiare ciò di cui ti lamenti”
A.J.D’Angelo
Comincia a ringraziare per ciò che hai. Spesso hai molto di più di ciò che altri possano mai sognare di avere: una casa che ti accoglie, un lavoro che ti piace (e di questi tempi anche che non ti piace), una donna da amare o anche un cane che scodinzola quando torni a casa.
Avrai sempre un motivo per lamentarti, come avrai sempre motivi per essere soddisfatto.
“Quello che guarderai è ciò che vedrai”
3. Nutri la tua autostima
Credere in sé stessi è fondamentale per essere felici. Il pensare bene di sé ci fa sentire appagati di trascorrere il nostro tempo con una persona che ci arricchisce ogni giorno.
Prima del mio primo esame all’università ero molto agitato. Ero in macchina e alla prima rotonda sono letteralmente tornato indietro. Ero già padre di famiglia quando ho deciso di ricominciare gli studi ma la paura dell’esame mi ha fatto tornare indietro di 10 anni.
Ho riparcheggiato la macchina sotto casa e la prima cosa che ho sentito è stata la tristezza di aver fallito senza nemmeno provarci.
Non poteva andare così. Ho riacceso la macchina, ho discusso e superato il primo esame e via via gli altri, fino a completare gli studi mentre lavoravo.
Questo è stato uno di quei traguardi che ha rafforzato tantissimo il mio senso di auto-efficacia, ed è stata una grossa spinta verso la mia felicità.
4. Agisci
Un giorno accendo la luce in bagno e su tre lampadine ne vanno solo due.
Beh, che male c’è ci vedo lo stesso.
Ogni volta che accendevo quella luce però c’era qualcosa che mi diceva che sarebbe stato il caso di cambiare quella fulminata. “Oggi non ho avuto tempo, magari domani”. Un giorno anche un’altra si fulmina e sono costretto a cambiarle.
Salgo sulla scala e già che ci sono non vuoi spolverare tutto il lampadario?
Cambio le lampadine e mi accorgo che c’era un po’ di polvere anche sui mobili.
Perché non fare un bel lavoro a questo punto?
Non sto qui a dilungarmi troppo sulle mie doti da casalinga, sta di fatto che a fine pomeriggio avevo cambiato le lampadine e pulito tutto il bagno.
A risultato finito come pensi mi sia sentito? Alla grande!
E sta qui una verità da considerare…
Non far nulla ti rilassa solo nel momento ma ti crea problemi a lungo andare.
Agire è più difficile nel momento ma ti regala tante soddisfazioni nel tempo.
5. Accetta
Accettare ciò che ci succede non vuol dire arrendersi, ma essere consapevoli che non possiamo avere il controllo su tutto.
Ci hai mai fatto caso che i media ci bombardano di notizie sulle quali non abbiamo nessun potere? Politica, cronaca, sport, il meteo.
Sono tutti argomenti di cui parliamo e su cui spesso litighiamo, ma per cosa? Niente. Comincia ad accettare le cose che non puoi cambiare senza farti turbare. Impara a lasciare andare.
6. Supera i tuoi limiti
Immagina una piccola piantina che nasce in un bosco. Lo stelo si fa strada nella terra tra le radici delle grandi querce.
Che possibilità ha la nostra piantina di sopravvivere all’ombra del bosco? Poche giusto? Sbagliato.
In natura anche il più piccolo organismo fa sempre del suo meglio per prosperare. Non gioca al risparmio, ma farà di tutto per ottenere il massimo dalla situazione sfavorevole in cui si trova.
Noi spesso ci raccontiamo che “va bene così” e molliamo quando ancora abbiamo possibilità di crescita, nascondendoci dietro la bugia del “chi si accontenta gode”.
Vuoi sapere chi gode veramente? Solamente chi ha il coraggio di superare se stesso. E per superare intendo anche una piccola paura come quella di imparare a nuotare o andare in moto.
Ci sono persone che hanno tutto e non sono felici perché danno tutto per scontato.
Invece apprezzerai di più le cose che sarai in grado di conquistare malgrado le tue difficoltà interiori.
Fai sempre più di quello che pensi sia il tuo limite, perché se oggi ti dici “sono infelice” è forse perché ti sei accontentato di rimanere nella tua confort zone.
7. Comprendi il vero significato della felicità
La felicità non è un punto di arrivo, ma è il come mi sento mentre cerco di arrivarci. Non esiste una “bella vita”, devi lavorare per essere una bella persona e godere di tutto ciò che ti capita.
Non ci sarà mai un momento in cui tutto va come vuoi, quindi stai sereno. La felicità è un’attitudine alla vita, impara a viverla con grazia e tutto sarà più leggero.
Leggi anche: Come leggere libri di crescita personale mi ha cambiato la vita
Sono felice
Abbiamo visto insieme gli errori che forse stai facendo se pensi sempre di essere infelice.
Subito a “specchio” le possibili soluzioni per cambiare le nostre emozioni.
L’infelicità è uno stato mentale molto pericoloso che ci può portare alla depressione e alla solitudine.
Non aspettiamo che qualcuno o qualcosa ci risolva il problema.
Se sono infelice è mia responsabilità scegliere la felicità.
“Goditi la vita. Questa non è una prova generale”
Frederich Nietzsche
Lettura consigliata: La trappola della felicità
Perché nella società occidentale del benessere sembriamo tutti stressati, depressi e insoddisfatti?
Perché siamo prigionieri della “trappola della felicità”, un circolo vizioso che ci spinge a dedicare il nostro tempo, la nostra energia, la nostra vita, a una battaglia persa in partenza: quella contro i pensieri e le emozioni negative.
Che è poi una battaglia contro la realtà e contro la stessa natura dell’essere umano.
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