Viaggiare rende felici perché arricchisce… al contrario dello shopping

viaggiare rende felici
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L’idea che voglio esplorare in questo articolo è quella secondo cui viaggiare rende felici e di come questa attività produca benefici diversi rispetto allo shopping.

Come forse avrai già sperimentato, sia viaggiare che fare nuovi acquisti possono avere un impatto positivo nello stato di benessere di una persona.

Ma quello che forse non sai è che la durata di questo impatto non è la stessa nel tempo.

Secondo le ricerche della Cornell University mentre la sensazione di piacere che si prova nel comprare cose (e il loro stesso valore) diminuisce nel tempo, il valore dei ricordi che ci può regalare un viaggio, o una nuova esperienza, aumenta.

In altre parole, la felicità che deriva dal fare shopping è solamente temporanea.

Questo è il primo motivo del perché viaggiare serve di più alla nostra felicità del comprare.

Specialmente quando è solo un modo per ovviare alla noia o alla monotonia di una vita senza stimoli, lo shopping raggiunge solo parzialmente il suo scopo.

Nel giro di niente le cose che compriamo passano dall’essere il nuovo all’essere il solito, qualcosa a cui siamo abituati, che diamo per scontato, che ci dimentichiamo persino di avere.

D’altro canto,

potresti mai dimenticarti di un viaggio con il tuo partner in Turchia?

Dimenticheresti mai di aver visto Parigi o la muraglia cinese o la statua della libertà?

Leggi anche: Come essere felici cambiando il proprio modo di pensare

Perché viaggiare rende felici e arricchisce

Alla fine, il vero valore di quello che compriamo non sta nel prezzo, ma nel modo in cui ci fa sentire, non soltanto nel momento dell’acquisto ma anche negli anni avvenire.

Guardando indietro nel tempo cosa ti darebbe più soddisfazione, ripensare a quel giorno in cui comprasti un bel paio di scarpe in saldo o a quella settimana in Puglia con gli amici?

Non sto dicendo di passare dall’app di Zara all’app di Ryanair. È indubbio che alcune cose servono e vanno comprate.

Il punto centrale qui è che quando abbiamo già quello che serve, e la scelta è tra comprare ancora o spendere gli stessi soldi per fare delle esperienze, scegliere le ultime potrebbe regalare maggior felicità, sia nel breve che nel lungo termine.

Il viaggio giusto, nel momento giusto, con le giuste persone, aiuta a cambiare prospettiva.

Entrare in contatto con culture diverse dalla nostra rende più aperti e tolleranti, e sapere cosa c’è al di là dei confini del proprio orticello diminuisce l’impatto della paura dell’ignoto… e del diverso.

Lo stesso vale per tutte quelle esperienze che ci fanno uscire dalla nostra zona di confort, per quelle esperienze che ci portano a fare qualcosa che non pensavamo di poter fare.

Fare un viaggio e fare shopping: la differenza

Più volte nella vita ho detto mi sono pentito di aver comprato quel giubbotto, quella macchina o quel cellulare.

Ma mai nella vita ho detto di essermi pentito di aver fatto un viaggio, anche se è andato male o si è rotta la macchina nel bel mezzo delle montagne e abbiamo dovuto attendere il carro attrezzi per strada, di notte; anche se hanno sbagliato la prenotazione e ci hanno dato una stanza sola per quattro persone; anche se l’aereo ha ritardato e abbiamo perso la coincidenza.

È questa la differenza principale tra un viaggio e lo shopping: un acquisto andato storto si butta via o si regala.

Un viaggio andato storto può trasformarsi in un’avventura, una storia da raccontare e da ricordare.

E sono proprio i ricordi che renderanno la tua vita migliore, che ti faranno sentire ricco e che, all’età grande, ti faranno sentire di aver realmente vissuto.

perché viaggiare

Leggi anche: Si può vivere con poco ed essere felici?

Insegnate ai figli a viaggiare più che a comprare

La mia vita non sarebbe stata la stessa se mio padre non mi avesse insegnato a viaggiare, se già dalle scuole medie non mi avesse mandato in Inghilterra per imparare l’inglese.

Grazie a lui ho capito che se insegni ai tuoi figli a viaggiare li metti nelle condizioni di doversi fidare di sé stessi e di imparare a confrontarsi con culture diverse.

Quando da piccolo hai visto posti nuovi cresci con una concezione del mondo più amichevole, come qualcosa da esplorare e non da temere.

Così, se ti capita di voler andare a vivere all’estero per lavoro o studio non hai paura, ma lo fai con entusiasmo e adrenalina, lo fai perché sai che ti può servire a crescere.

Poi può darsi che torni o che rimani fuori, ma in ogni caso avrai dato la possibilità a te stesso di fare nuove esperienze e facendolo avrai imparato qualcosa di nuovo su di te.

Non sottovalutare dunque l’importanza del viaggio come strumento di arricchimento e scoperta personale, e non pensare al peggio quando viaggi.

Pensa al meglio.

Pensa che sì, viviamo in un mondo dove capitano cose brutte, ma viviamo anche in un mondo dove capitano cose stupende, dove puoi viaggiare nella maggior parte delle nazioni senza temere che ti possa capitare qualcosa di brutto.

Per questo viaggiare ti porta ad avere fiducia nel prossimo e la stessa fiducia che è un pilastro portante della felicità.

Lettura consigliata: Le coordinate della felicità di Gianluca Gotto

Se ogni tanto desideri mollare tutto e partire. Se ti senti “fuori posto” in una vita normale. Se sogni di essere libero di vivere come preferisci.

Se ami viaggiare e ti piacerebbe lavorare viaggiando. Se sei stufo di inseguire un’idea di felicità decisa da altri… questo libro potrebbe aiutarti a cambiare vita e a trovare la forza di seguire i tuoi sogni.

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