Non esistono bambini che nascono cattivi, e ci sono quasi sempre dei motivi per cui alcuni diventano bulli a scuola.
In particolare, le ragioni più comunemente date per spiegare il fenomeno del bullismo sono 5.
1. Problemi a casa
Molto spesso i comportamenti aggressivi sono appresi dai genitori e avvengono con più frequenza in tutti quei casi in cui ci sono dei problemi in famiglia.
Alcuni ragazzi, per esempio, dirigono la loro rabbia verso gli altri quando vengono ignorati da mamma e papà o quando sono vittime di abuso fisico o emotivo.
Una situazione difficile a casa potrebbe anche portare un bambino a non ricevere affetto e, di conseguenza, a diventare indifferente alla sofferenza altrui.
Il contesto socio-familiare ha dunque un’influenza decisiva sul comportamento del bullo, così come l’esempio sbagliato di genitori impreparati o poco attenti.
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2. Personalità
Nonostante alcuni bambini diventino bulli a scuola a causa di un processo educativo inadeguato, ci sono alcuni tratti caratteriali che molti di loro condividono.
Tra questi quelli più comuni sono:
- l’aggressività,
- l’impulsività,
- il senso di superiorità,
- la mancanza di empatia o abilità sociali.
Certo, non si sta dicendo che chiunque sia impulsivo o aggressivo per natura sia destinato a diventare un bullo.
Ma solo che questi tipi di persone hanno più probabilità di diventare bulli laddove la famiglia non fornisca loro un contesto sano e amorevole in cui crescere.
3. Stress
I ragazzi di oggi sono forse più stressati che mai.
Viviamo in una società che spesso pretende troppo dai bambini e che, a causa dei social media, ci porta quotidianamente a paragonare le nostre vite a quelle degli altri.
La frustrazione è spesso causata da:
- aspettative eccessive e spesso disattese,
- pressione di far bene a scuola,
- mancanza di amici o una rete di supporto,
- preoccupazioni sul proprio aspetto fisico.
Attaccando altri studenti, i bulli riescono a ottenere l’illusione del controllo e un artificiale senso di superiorità.
Lo stress che provano, non potendo essere compreso, trova sfogo verso l’esterno e va colpire chiunque non sia forte abbastanza da potersi difendere.
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4. Eccessiva sicurezza
Un tempo si tendeva a credere che la ragione sottostante al bullismo fosse sostanzialmente la carenza di autostima.
Recenti ricerche, però, confermano che molti bulli si sentono molto, forse troppo, sicuri di sé.
La ragione di ciò può risiedere in un’eccessiva indulgenza da parte di genitori che non riescono a dare loro regole e limiti, o che accontentano tutti i loro capricci.
I bambini che sono particolarmente viziati, allora, possono arrivare a bullizzare perché – semplicemente – li fa stare bene, o perché sono abituati a fare ciò che vogliono senza considerazione alcuna per nessun altro che loro stessi.
5. Insicurezza
Mentre alcuni bulli abusano i compagni perché troppo sicuri, altri lo fanno perché dentro si sentono profondamente insicuri e inadeguati.
Prendersela con i più deboli diventa per loro un modo per compensare un vuoto profondo, farsi belli davanti agli amici e guadagnare il loro rispetto.
Una ricerca fatta su un campione di studenti ha mostrato che, quando messi davanti l’ipotesi di un caso di bullismo, coloro che vengono considerati bulli reagiscono favorevolmente, pensando all’attenzione che riceverebbero dai compagni (fonte BBC Future).
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Chi sono i bulli a scuola (e nella vita)
I bulli a scuola sono arrabbiati col mondo e a volte sono gelosi degli altri perché non sembrano avere gli stessi problemi di disistima e carenza di attenzione.
Possono essere bambini o adulti, sfogare la loro rabbia in classe, a casa o su internet.
Il bullo è il classico leone da tastiera che sputa veleno sui social perché non ha altro modo di sfogare la sua repressione.
È il bambino che spinge altri bambini a scuola e che li prende in giro su Facebook.
È il tifoso che prende a manganellate i fan della squadra avversaria.
Oppure il razzista che ce l’ha con gli emarginati e gli immigrati.
O, ancora, è il padre di famiglia che ignora i figli e abusa la moglie.
Il bullo pensa solo a sé stesso.
Visto che, inconsciamente, si sente privato di qualcosa, non si fa problemi a prendere più di quello che gli spetta.
Nella sua mentalità è giusto prendere in giro, insultare o anche picchiare, perché tanto il dolore dell’altro non esiste e tutto ciò che conta è la ricerca della propria soddisfazione.
Il bullo è figlio dell’ignoranza, dell’inconsapevolezza di quello che realmente serve a un essere umano per essere sano.
Egli educa i figli nel modo in cui lui è stato educato.
Non accetta manifestazioni di debolezza e usa maniere forti per incutere timore e rispetto.
Il bullo può essere uno di quei ragazzi che a scuola sono particolarmente inquieti e aggressivi, come quei cani che diventano pericolosi perché hanno imparato a ringhiare anche a chi vorrebbe solo accarezzarli.
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Il dislivello di potere
Una caratteristica molto comune nei casi di bullismo, che siano essi a scuola o nella vita, è il dislivello di potere.
I bulli a scuola sono spesso ragazzi più popolari che se la prendono con quelli meno popolari.
Da grandi, i bulli prendono di mira i più deboli, coloro che sono incapaci di difendersi o di contrattaccare (come nei casi di razzismo sui social e nella vita reale).
La volontà di affermarsi sugli altri è una componente portante del fenomeno e, nel tempo, può trasformarsi anche nella ricerca di potere, status e superiorità.
La dottoressa Dorothy Espelage, esperta internazionale in bullismo, spiega per l’appunto che alcuni bulli tendono a scegliere professioni che alimentano il loro senso di importanza come il poliziotto, il professore universitario o l’avvocato.
I devastanti effetti del bullismo
Gli effetti del bullismo non sono soltanto devastanti per l’individuo ma anche per la società in generale.
Quando accade a scuola, l’abuso fisico o verbale può privare un adolescente dell’autostima, farla sentire “un mostro”, una persona “inutile”.
Quando accade nella società, si trasforma in un fenomeno di odio di massa verso determinate categorie o gruppi di persone e crea divisione sociale.
La cosa peggiore è che le vittime di bullismo, in qualsiasi forma, tendono a interiorizzare l’aggressività ricevuta dirigendola, a loro volta, verso sé stessi o gli altri.
Per questo molte vittime di discriminazione hanno problemi sociali e relazionali, tendenze suicide o violente.
E per questo bastano poche parole cattive a togliere la serenità o persino la gioia di vivere a chi è già fragile di suo.
Ragazzi bullizzati riportano spesso di vivere dei veri e propri “incubi”, di sentirsi in colpa per non essere accettati o per essere presi di mira dai compagni.
Il loro dolore finisce per monopolizzare le loro vite e coinvolgere genitori e familiari.
Cosa fare quando ci si trova davanti a dei bulli a scuola
Chiunque potrebbe diventare un bullo, a qualsiasi età e per qualsiasi ragione.
Perciò bisogna stare particolarmente attenti quando incontriamo qualcuno che mostra gli atteggiamenti tipici del bullismo.
Entrare in conflitto non serve a molto perché, più che portare armonia, potrebbe inasprire il rapporto e creare risentimento.
Al contrario, è necessario mostrarsi comprensivi e pazienti perché, se è vero che il bullismo nasce dalla mancanza di attenzione, ne consegue che può essere guarito grazie a un interesse sincero.
Ricordiamo sempre che un bambino bullo è pur sempre un bambino.
E che un adolescente bullo è pur sempre un adolescente.
Dietro le loro azioni problematiche ci sono spesso emozioni incomprese, ansie, invidie, gelosie e paure.
Soprattutto per i più piccoli si deve agire con cautela per oltrepassare le loro barriere protettive, e ciò si può fare solo se si rimane compassionevoli e calmi.
È importantissimo dare il buon esempio, mostrare cosa vuol dire rispettare il prossimo e, cosa essenziale, creare un ambiente accogliente, privo di giudizio.
Perché una volta che il bullo si sente realmente compreso e accettato per quello che è non avrà più motivo di affermare la sua identità denigrando e facendo del male.
Una volta che avrà imparato ad amare sé stesso, sarà capace di rispettare e amare anche gli altri.
Video: Bullismo: parlano le vittime – Nemo – Nessuno Escluso 27/04/2018
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