Le convinzioni limitanti sono tutte quelle credenze che in modo più o meno consapevole limitano il nostro raggio d’azione e che hanno l’insidiosa caratteristica di rendere il processo di vivere più difficile del dovuto.
Per mostrare come nascono ti racconto una piccola storia:
Convinzioni limitanti: la storia dell’elefantino e del picchetto
Quando era appena un cucciolo, l’elefantino fu portato al circo per essere addestrato e venne legato a un picchetto con una catena.
All’inizio l’elefantino si dimenava e provava a liberarsi, ma il picchetto era troppo profondo e la catena troppo robusta così, dopo centinaia di tentativi andati a male, arrivò a una triste conclusione: non sono abbastanza forte.
Passano gli anni e l’elefantino, che adesso pesa 6 tonnellate, è ancora legato allo stesso picchetto.
Gli basterebbe un leggero strattone a sradicarlo, ma è così sicuro di non avere la forza per farlo che rimane lì fermo, limitato dalla catena e dalla convinzione di non poterla rompere.
Le 6 convinzioni limitanti più comuni
Molte persone passano quello che ha passato l’elefantino della storia, sono incatenate a delle credenze limitanti che impediscono loro di essere completamente libere.
Da piccoli hanno imparato una verità su loro stessi e hanno continuato a crederci negli anni, anche se le circostanze che l’avevano resa possibile sono cambiate, anche se loro stessi sono cambiati.
Anche se ci sono innumerevoli tipi di persone e personalità, le convinzioni limitanti spesso si assomigliano, si ripetono, e a monte sono tutte riconducibili a una qualche forma di mancanza di fiducia.
A fini esemplificativi ho scelto le 6 più comuni:
1. Non ho valore
- Le persone convinte di non avere valore sono alla costante ricerca dell’ approvazione altrui, senza la quale credono di non essere niente;
- si fanno in quattro per essere apprezzati dagli altri, anche se può capitare che, per confermare la loro convinzione, facciano inconsapevolmente in modo di farsi rigettare;
- spesso sono tipi permalosi e prendono tutto sul personale;
- fanno cose che una persona valorosa farebbe – come essere un buon cristiano, un ambientalista, ecc. Il loro valore è definito da quello che gli altri considerano importante, non da quello che pensano loro stessi, perché, non avendo valore, la loro opinione non conta.
- a volte interrompono relazioni o lavori prima che gli altri si possano rendere conto che non valgono.
2. Non sono abbastanza bravo/a
- Chi crede di non essere abbastanza bravo/a o sceglie di non affrontare le vere sfide della vita o, all’opposto, sceglie di affrontarle tutte;
- sono studenti perpetui, che provano a fare tutto e a raggiungere mete sempre più alte per dimostrare di essere all’altezza;
- per loro quello che fanno non è mai abbastanza e si deve sempre fare di più;
- non sono mai contenti dei traguardi che riescono a raggiungere e quando ottengono dei riconoscimenti li screditano nella loro mente, in quanto accettarli confermerebbe l’infondatezza della loro convinzione;
- sono quelli che dicono frasi del tipo “dovrei fare di più, studiare di più, lavorare di più, guadagnare di più”;
- dietro tutto quello che fanno giace un sentimento di vuoto interiore che provano a colmare con un’incessante occupazione.
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3. Non appartengo
- Chi è convinto di non appartenere tenderà a comportarsi da eremita;
- sarà molto diffidente nei confronti delle persone e troverà sempre scuse per non fidarsi;
- se entrerà a far parte di un gruppo si comporterà in modo inusuale o sarà poco socievole, per giustificare la sua futura, e ai suoi occhi inevitabile, espulsione;
- oppure farà di tutto per piacere ai membri del gruppo, per non farsi buttare fuori;
- presterà particolare attenzione a ciò che rende gli altri diversi da lui per confermare a se stesso di non appartenere.
4. Non posso fidarmi di me stesso o degli altri
- Le persone che non si fidano sono solitamente convinti che gli altri le tradiranno quindi creano, inconsapevolmente, le circostanze adatte a favorire il tradimento;
- non permettono a nessuno di farli sentire al sicuro e provano a fare tutto da sole;
- hanno la tendenza a sentirsi fraintesi;
- si sentono spesso poco riconosciuti, poco valorizzati o imbrogliati;
- hanno serie difficolta ad aprirsi e a essere vulnerabili di fronte gli altri;
- vogliono garanzie e regole per evitare di essere fregati;
- di solito ammettono apertamente di non fidarsi di nessuno.
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5. Non ho potere
- Il sentimento predominante di chi crede di non avere potere è la rabbia;
- biasimano sempre gli altri per quello che gli accade e si sentono vittime;
- cercano di ottenere uno status symbol, un segno del loro potere;
- sono convinti che gli altri abbiano il potere così possono arrivare a usare la manipolazione per instaurare alleanze e ottenere supporto;
- a volte scelgono sfide che sono impossibili da superare così da manifestare il fallimento e confermare il credo;
- se non riescono a imporre il loro volere possono diventare violenti;
- fanno molta fatica ad assumersi la responsabilità delle loro azioni.
6. Devo essere perfetto/a
- Coloro che credono di dover essere perfetti non iniziano mai niente;
- Qualsiasi progetto o sfida hanno davanti impone un’eccessiva preparazione;
- si paragonano agli altri e scorgono imperfezioni in loro per stare meglio;
- possono essere particolarmente ossessionati dalle apparenze e dall’ostentare la perfezione;
- distruggono o cancellano tutte le prove della loro imperfezione.
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Le convinzioni limitanti nelle relazioni
Nelle relazioni le convinzioni limitanti possono provocare insicurezze e atteggiamenti nocivi come l’essere sospettosi, possessivi e gelosi.
Qui la convinzione limitante pone un freno alla relazione o può persino comprometterla del tutto.
Per fare qualche esempio:
- Le persone che credono di non avere valore sceglieranno dei partner che aumentano il loro status sociale piuttosto che dei partner con cui hanno una reale intesa.
- Coloro che non hanno fiducia tenderanno a cercare persone che sono facilmente controllabili.
- Chi crede di dover raggiungere la perfezione avrà lo stesso tipo di pretesa nei confronti del proprio compagno o compagna mettendoli così sotto pressione.
In ognuno di questi casi la relazione sarà “intossicata” dalla convinzione limitante che impedirà alla persona di amare veramente l’altro, rispettare la sua libertà e fidarsi pienamente.
Le convinzioni limitanti nella vita professionale
Anche in ambito lavorativo le convinzioni limitanti possono degli effetti distruttivi.
In primis, la mancanza di fiducia nel proprio valore e nelle proprie abilità impedisce di cercare e trovare le giuste opportunità.
Porta a scegliere solo opzioni sicure che, nella maggior parte dei casi, sono quelle meno soddisfacenti e mantiene una visione di sé distorta, inferiore rispetto al vero potenziale.
In secondo luogo, credenze come “devo essere perfetto per essere accettato” o “non ho potere” ci fanno sentire delle vittime sfortunate delle circostanze e ci tolgono la forza di creare soluzioni ai nostri problemi lavorativi e finanziari.
Infine, coloro che hanno delle forti convinzioni limitanti su sé stessi tendono a trovare scuse e a biasimare gli altri (il proprio capo, l’economia, lo stato) per tutto quello che non riescono a fare.
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Prendere coscienza delle convinzioni limitanti
L’elemento principale che aiuta a prendere coscienza di una convinzione limitante è il conflitto, cioè l’insopportabile sofferenza che emerge quando qualcosa che desideriamo sul serio diventa compromessa dalle nostre stesse credenze.
Per esempio, come dicevamo prima chi non crede di potersi fidare avrà seri problemi a instaurare relazioni intime e durature.
Arriverà dunque un punto in cui, dopo l’ennesima delusione in amore, dovrà scegliere se abbandonare la convinzione e fidarsi, o continuare a stare male e convivere con le conseguenze del non fidarsi.
Il conflitto aiuta a prendere coscienza della convinzione limitante, porta a capire che il problema potrebbe in effetti non essere negli altri o nelle circostanze, ma dentro sé stessi, in quello che si crede.
Sarebbe un po’ come sé l’elefantino, stanco di essere incatenato, arrivasse a pensare, “ok, non ce la faccio più a vivere così, forse è arrivato il momento di provare qualcosa di drasticamente diverso”.
Superare le convinzioni limitanti
Dopo aver preso atto di una convinzione limitante l’ultima cosa da fare è rimpiazzarla e il modo in cui si potrà fare cambia da persona a persona.
C’è chi semplicemente si stanca di avere una bassa considerazione di sé e riesce col tempo ad acquisire autostima senza troppo sforzo.
E c’è invece chi, come me, ha dovuto impegnarsi per lottare contro l’idea di non meritare cose lo avrebbero reso felice.
In quest’ultimo caso, e qui parlo per esperienza personale, si deve continuare a immaginare nella propria mente uno scenario in cui la convinzione limitante non esiste, chiedendosi Cosa farei se….
- Cosa faresti se fossi convinto di avere valore?
- Cosa faresti se fossi convinto di poterti fidare delle persone?
- Come cambierebbe la tua vita se avessi potere?
- O come sarebbero diverse le cose se non sentissi il bisogno di essere perfetto?
Il semplice immaginare di poter essere diversi, a livello neurologico, equivale a essere diversi, anche se solo per qualche secondo.
Se ripetiamo questo esercizio, cioè se inviamo al nostro cervello continui messaggi che contrastano una convinzione limitante, arriverà un momento in cui inizieremo a crederci e a cambiare il nostro modo di agire.
Ecco dunque una lista di affermazioni positive giornaliere che possono aiutare a rimpiazzare le credenze limitanti.
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