Terapia di coppia: come funziona e quando conviene farla

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Le relazioni romantiche non sono cosa semplice e, come le macchine, di tanto in tanto hanno bisogno di essere portate dal meccanico per sistemare quello che non va, ovvero di ricorrere alla terapia di coppia.

È vero, ci sono problemi che possono essere risolti in casa con un po’ di buona volontà e pazienza.

Ci sono però delle fasi di una relazione che sono un po’ come delle sabbie mobili, in quanto l’unico modo di uscirne è farsi tirar fuori da qualcuno al di fuori, possibilmente qualcuno con le dovute competenze.

Cos’è la terapia di coppia?

Uno dei motivi per cui le persone non ricorrono alla terapia di coppia è che il concetto stesso di terapia nella nostra cultura è frainteso.

Come nella psicoterapia individuale, molti pensano che sia qualcosa che solo persone con gravi problemi fanno o che sia un modo di forzare il proprio partner a cambiare.

Molte persone non sono consapevoli dei benefici che il confronto con un terapeuta può avere nella vita, non capiscono che ricorrere alla terapia non è tanto una scelta contro un malessere ma una a favore del proprio benessere psicologico.

Con questa dovuta premessa vediamo più in dettaglio cos’è la terapia di coppia.

La terapia di coppia è un tipo di psicoterapia nel quale un professionista, abilitato e con esperienza, aiuta due persone ad approfondire e risolvere le cause dei loro problemi relazionali.

Il percorso terapeutico di solito inizia con una serie di domande mirate a comprendere la storia della coppia, le origini familiari, i valori e il background culturale.

Il terapista può puoi scegliere il tipo di intervento in base al suo orientamento: può partecipare attivamente alla soluzione della crisi o limitarsi a fare da specchio per aumentare la consapevolezza.

Durante la fase di trattamento, il terapeuta aiuta la coppia a ottenere una nuova prospettiva sulle dinamiche del rapporto che mantengono in vita il problema.

Allo stesso tempo, aiuta entrambi a capire meglio il loro ruolo e le loro responsabilità.

Ciò li aiuterà a migliorare la comunicazione e cambiare il modo in cui percepiscono sé stessi, il partner e i reciproci ruoli nella coppia.

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Due obiettivi: assertività e cambiamento

Un beneficio importantissimo della terapia di coppia è dunque un miglioramento dell’assertività, che è la capacità di esprimere chiaramente le proprie emozioni senza aggredire l’altro.

Oltre a questo c’è poi una parte più pratica, in cui l’obiettivo non è tanto di comprensione ma di cambiamento del comportamento.

A tal fine il terapeuta può assegnare dei “compiti”, o chiedere alla coppia di modificare qualcosa nella loro routine per stabilire una nuova dinamica e ottenere diversi risultati rispetto al passato.

Molte coppie terminano il loro percorso di terapia con una nuova visione di quello che vuol dire stare insieme e avere una relazione sana.

Imparano a rispettare/ascoltare di più l’altro e a tenere a bada le cattive abitudini di comportamento che hanno creato malumori in passato.

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Quando fare terapia di coppia: 10 esempi

Con questo non si vuole di certo far passare il messaggio che la terapia di coppia sia la panacea di tutti i mali e che possa risolvere ogni tipo di problema.

A volte, e semplicemente, non c’è la volontà di stare insieme.

In altri casi, e visto che il terapeuta viene spesso considerato come l’ultima spiaggia, molte coppie scelgono di fare terapia quando la loro crisi è già in corso da diversi anni.

L’efficacia dell’intervento è dunque altamente influenzata dalla tempistica e dalla professionalità del terapeuta scelto.

Vale la pena ricordare che molti terapeuti, sia individuali che di coppia, offrono qualche forma di prima consulenza gratuita per permettere ai partner di decidere autonomamente cosa fare.

Quindi la fase di esplorazione delle opzioni non comporta nessuna spesa.

La cosa più importante da considerare, oltre al chi, è capire esattamente quando chiedere aiuto.

Per chiarire meglio la questione riporto qui una lista di problemi individuati da PsychologyToday comuni alle coppie che scelgono di fare terapia.

1. La fiducia è stata rotta

Uno dei problemi più frequenti nel ricorso alla terapia di coppia è il bisogno di superare una profonda rottura della fiducia.

Forse la causa è stato un tradimento sessuale; forse un tradimento affettivo; o forse ci sono state delle bugie inerenti al denaro.

Grazie alla terapia si offre in questi casi uno spazio sicuro all’interno del quale si può essere vulnerabili e ricostruire fiducia reciproca.

2. Le liti si fanno sempre più frequenti

Le liti di coppia sono una parte normale di ogni relazione, ma se la vita quotidiana inizia a essere orientata sempre di più verso il conflitto potrebbe esserci un problema più profondo sotto la superficie.

Ciò sarà da attenzionare soprattutto quando le cause dei litigi sono apparentemente banali.

3. Problemi di comunicazione

Forse non è una quesitone di conflitto ma di una incapacità di comprendersi a vicenda.

Il tuo partner sembra distante e non capisci cosa pensa o cosa prova.

Spesso uno dei risultati più tangibili della terapia di coppia è un miglioramento della qualità della comunicazione.

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4. Si percepisce che c’è qualcosa che non va ma non si capisce cosa

Come accennavamo prima la terapia di coppia, come quella individuale, è utilissima non solo a risolvere i problemi ma anche a identificarli.

In altre parole, grazie a essa impariamo a dare un nome alle cose.

Magari ci rendiamo conto che il problema non è il fatto che il nostro partner passi troppo tempo a lavoro ma che quando torna a casa non fa nulla per farci sentire apprezzati.

Oppure percepiamo che qualcosa è cambiato nel modo in cui si sta insieme e non si riesce a trovare l’origine di tutto.

5. C’è qualcosa che si vorrebbe dire al partner, ma non si è capaci di farlo

La bellezza della terapia è che crea un ambiente dove tutto può essere detto e condiviso.

Il terapeuta funge spesso da cuscinetto tra te e le verità più nascoste della tua mente, e anche da cuscinetto tra te e il partner.

Ti fa sentire protetto/a abbastanza da dire ciò che ti passa per la testa senza timore di innescare reazioni di giudizio e biasimo.

I professionisti più in gamba hanno poi la capacità di parafrasare le nostre parole per renderle più chiare e meno soggette a fraintendimenti.

Lui o lei, può dunque fare un po’ da traduttore per il nostro partner, e riportare il nostro punto di vista in un modo che sia più facile da accettare e comprendere.

6. Uno dei partner diventa irascibile e difficile durante i conflitti

Gli studi di John Gottman dimostrano che il modo in cui una coppia gestisce i litigi è un indicatore della stabilità della coppia e delle possibilità di divorzio in futuro.

Tra i segnali che lasciano intravedere il pericolo di rottura ci sono quelli che Gottman chiama i quattro cavalieri dell’apocalisse, ovvero degli stili comunicativi altamente nocivi alla crescita della relazione.

Questi stili sono:

  • Criticismo,
  • Difensività,
  • Disprezzo,
  • Stonewalling.

Lo stonewalling è una tecnica di ostruzionismo che adotta chi vuole evitar il confronto diretto o far innervosire il partner.

In concreto può consistere nel lasciare la stanza durante un litigio, nell’assumere un atteggiamento indisponente o passivo-aggressivo, nel fare scena muta.

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7. C’è stato un evento devastante che ha cambiato il modo in cui interagite

Ci sono eventi nella vita che hanno il potere di cambiarci da dentro e, di conseguenza, di cambiare le nostre relazioni.

La perdita di una persona cara, per esempio, o un lungo periodo di disoccupazione, possono infrangere le basi di un legame e far allontanare due partner.

Il ricorso alla terapia in questi casi può essere d’aiuto nel ripartire da zero e uscire insieme dal periodo difficile.

8. Siete bloccati in una serie di abitudini distruttive

Ci sono diverse cattive abitudini che possono mettere alla prova un rapporto di convivenza o di matrimonio.

Si può trattare del modo di comunicare o di trattare l’altro, come l’abitudine di lamentarsi continuamente con il partner del proprio lavoro e l’incapacità di fare lo stesso per lui/lei.

Magari c’è uno squilibrio eccessivo nelle responsabilità attinenti alla vita di coppia o alle faccende di casa.

Più l’abitudine va avanti nel tempo e più è difficile modificarla.

9. L’intimità emotiva è sparita

È molto comune vedere una forte passione nella fase iniziale di ogni relazione seguita da un calo di interesse nel corso egli anni.

La causa di ciò può essere il semplice eclissarsi dell’intimità di fronte ai sempre più pressanti impegni familiari quotidiani o il sintomo di una frattura più profonda.

La terapia di coppia può sicuramente aiutare ad andare a fondo alla questione ed eventualmente a ritrovare la complicità perduta.

10. L’intimità fisica è un problema

I problemi a letto possono essere il sintomo di altri problemi relazionali e di frustrazioni non adeguatamente attenzionate.

Il modo in cui si presentano varia dal blocco immediato a un raffreddamento graduale della vita sessuale, che può essere vissuto in modo simile da entrambi o avere un impatto maggiore su uno dei due.

A prescindere dal tipo di causa o problema un terapeuta esperto di solito riesce a far luce sulla situazione e dare consigli su un’ipotetica soluzione.

Considerazioni finali sulla terapia di coppia e individuale

Il fatto che le persone che vanno dal terapeuta vengano chiamate “pazienti” può scoraggiare molte persone dal cercare aiuto psicologico.

Quando abbiamo un problema fisico come un dolore o una frattura, non ci facciamo problemi a cercare un dottore.

Il paziente mentale, però, viene visto in modo diverso rispetto al classico paziente d’ospedale.

Le problematiche mentali non sono così chiare come quelle fisiche e, per evitare di ammettere di averle, ci si ostina troppo spesso a pensare di poter risolvere tutto da soli.

Cosa che, a pensarci bene, è alquanto ingiusta da pretendere da sé stessi.

A scuola nessuno ci insegna come controllare le nostre emozioni o come affrontare la vita quando sorgono i problemi.

Molti di noi riescono a imparare grazie all’esperienza e a sviluppare una spiccata intelligenza emotiva.

Ma non tutti apprendiamo allo stesso modo e con la stessa facilità.

Di fronte a una delusione lavorativa/scolastica/amorosa c’è chi si rimbocca le maniche e si rimette a lavoro e chi cade a terra e non riesce più a rialzarsi.

Allo stesso modo, davanti un problema matrimoniale alcune coppie sviluppano una naturale resilienza psicologica, altre soccombono davanti l’ostacolo.

Tutto ciò che la terapia individuale o di coppia fa è ridurre il divario tra chi fa da sé e chi ha bisogno di aiuto.

È un intervento di benessere, di costruzione della felicità, di costruzione della maturità e dell’integrità personale.

Non c’è assolutamente nulla di male nel chiedere aiuto o nell’ammettere di essere in difficoltà.

La nostra accettazione della vulnerabilità è il primo passo verso la forza, così come l’umiltà di ammettere di non essere in grado di risolvere una crisi relazionale è il primo passo verso una più matura e solida relazione.

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