Cos’è la libertà?
Se ne sente parlare spesso. Ci dicono che il mondo occidentale è privilegiato perché chi ci vive è libero, ma libero da cosa?
Libero dalla paura forse, dalla fame, dai pericoli, dalla repressione del libero pensiero, dalle malattie, e poi?
Siamo liberi di scegliere un lavoro, un luogo in cui vivere, la persona da sposare, quale macchina comprare.
Siamo liberi, nella misura in cui possiamo permetterci di andare all’università per ottenere questo lavoro, di prenderci del tempo per capire chi siamo, con chi vogliamo stare o dove vogliamo vivere.
Allora, con questi presupposti la libertà diventa un concetto abbastanza relativo, perché viene ampiamente limitata dalle risorse che abbiamo e da tutto quello che non sappiamo di noi stessi e del mondo.
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Cos’è la libertà vera?
Fino a quando ho provato a vivere la mia vita seguendo le indicazioni della società e della famiglia ero tutto fuorché libero.
Non ero in grado di scegliere per me stesso, in quanto avevo sempre bisogno della convalida altrui, della rassicurazione di stare facendo la cosa giusta.
Avevo il terrore dell’errore ed era un terrore che mi manteneva schiavo delle mie insicurezze, che mi impediva di ragionare, di vedere… di perdermi.
È solo se non hai paura di perderti, e di perdere, che potrai un giorno capire fino in fondo cos’è la libertà.
Il coraggio di perdersi e di fare scelte sbagliate
Per perdersi intendo non avere idea di cosa fare, provare diversi lavori, vivere in diverse città, stare con le persone sbagliate, sentirsi disconnessi e poi, alla fine, ritrovare se stessi.
Sono queste esperienze a volte necessarie, attraverso le quali si sfoltisce una matassa di fili inessenziali, ovvero tutto ciò che non serve alla nostra felicità.
Lo possiamo forse chiamare un processo di “esclusione” di esperienze, luoghi e lavori, in cui a poco a poco ci rendiamo conto di tutto ciò che non ci appartiene.
- Hai provato la grande città e non sei felice? Prova il paesino.
- Hai provato il lavoro d’ufficio e non sei felice? Prova a fare il libero professionista.
- Hai provato la via della finanza e non ti appaga? Prova a fare il fotografo.
Questa è, in poche parole, la capacità di perdersi e ritrovarsi.
Quando si evita di provare, sbagliare e cambiare si rimane imprigionati nella prima scelta, magari quella fatta quando non si era ancora capito chi eravamo.
Nella prima scelta non sempre si incontra la felicità, che potrebbe invece manifestarsi solo dopo 2, 10 o 100 scelte sbagliate.
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Trovare la propria leggenda personale
Senza questo passaggio, senza l’incontro con ciò che non serve alla felicità, l’uomo continuerà a sognare posti sbagliati, amori sbagliati, carriere sbagliate, idealizzandoli, trattenendoli nella mente per molto, troppo tempo.
Esattamente per questo motivo il tempo passato a perdersi non è un tempo sprecato, ma è un tempo prezioso e ricco di insegnamento.
Ci si può nascondere sotto la sabbia della routine dove il percorso è preconfezionato, garantito dal 99% degli utenti, o si può scegliere di credere nella magia dell’Universo e rincorrere la propria “Leggenda Personale” come dice Cohelo nell’Alchimista.
In entrambi i casi l’uomo è destinato a perdersi. La differenza sta nel “quando” e “come” riuscirà a ritrovarsi.
Non è un gioco a cui alcuni possono scegliere di sottrarsi. Non esiste uno spazio a “bordo pista” dove si può starsene tranquilli ad assistere ai tentativi degli altri.
Nella vita anche l’inazione ha le sue conseguenze, a volte peggiori dell’azione sbagliata, quella che si vuole evitare.
Secondo me, anche un solo giorno passato a non agire è peggio di cento giorni passati a fare scelte sbagliate.

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La libertà è essere liberi di scegliere di rischiare
Essere veramente liberi allora vuol dire avere il coraggio di agire a prescindere dalla paura, a prescindere dall’errore, a prescindere dall’insicurezza.
Ecco cos’è la libertà.
La capacità di muoversi non attraverso gli ostacoli materiali, ma attraverso quelli mentali, pensieri pesanti e fragili, che costruiscono l’apparente certezza di non farcela, di non essere in grado.
Una persona che non sceglie è una persona non libera.
E nel purgatorio della non-scelta si vive come scivolando sulla cera, come atrofizzati, i muscoli inermi, il cervello bloccato.
Ho vissuto tanto tempo in quel posto, pur trovandomi dappertutto.
Ero così spaventato, così incapace di fare le scelte che mi avrebbero condotto alla vita adulta che preferivo fare sempre la cosa più semplice, stare fermo al posto di agire, restare invece di andare, leggere invece che vivere.
Poi però ho capito che il rischio più grande di tutti è quello di non correre rischi.
Perché starsene a casa al sicuro, o starsene nel posto fisso che abbiamo scelto solo per la “sicurezza”, ci fa sprecare tempo, ci fa vivere la vita a metà.
Il rischio sta dunque nel rendersi conto di aver vissuto da schiavi solo quando non avremo più il tempo o le forze di lottare per la nostra libertà.
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La volontà di costruire la propria libertà
Vanno bene i discorsi sulla libertà e quant’altro, ma non possiamo vivere l’esperienza della libertà se non decidiamo di farlo sul serio, se non lo vogliamo.
In teoria, chiunque direbbe che essere liberi è una cosa buona e giusta.
E nella pratica?
Nella pratica si cerca il contratto a tempo indeterminato che, se da un lato ti permette di avere casa e andare in vacanza, dall’altro monopolizza il tuo tempo e la tua esistenza.
Cosa vuoi allora? Essere libero o essere impegnato? Libero o impiegato?
Posta così la domanda sembra che nello scegliere una via si debba necessariamente sacrificare tutto ciò che comporta l’altra: o benestanti e schiavi o liberi e morti di fame.
Invece, come sempre, c’è una terza opzione.
Ed è qui che la volontà ci viene d’aiuto, perché se vuoi veramente essere libero troverai il modo di salvaguardare la tua sicurezza finanziaria senza sacrificare troppo la tua libertà.
Potrai inventarti un modo per ottenere un reddito passivo per esempio, o per lavorare con orari flessibili, o per lavorare il meno possibile mentre ti dedichi a ciò che ti fa sentire bene.
Anche se ci saranno delle difficoltà non importa perché ne varrà la pena, perché anche quelle, si spera, le avrai scelte tu.
La cosa che invece vorrai evitare come la peste è l’impossibilità di fare ciò che vuoi a causa di scelte sbagliate basate sulla paura, o di impegni che ti incatenano il futuro.
Questi sono quei casi in cui si rinuncia, volontariamente, a tutto pur di non affrontare il terrore di una giornata libera in cui non si sa cosa fare.
Per essere liberi bisogna voler fare qualcosa, l’avere un progetto, un sogno da seguire.
Quando poi quel sogno diventa realtà e ti dà anche sicurezza finanziaria avrai scoperto che la libertà è anche l’avere impegni che ti piacciono, impegnare il tempo in cose che hanno un significato.
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Cosa vuol dire essere liberi nel mondo di oggi?
Se per libertà si intende potersi alzare la mattina e fare tutto quello che ci pare allora no, non è possibile essere liberi al giorno d’oggi (perlomeno non lo è per la maggior parte di coloro che devono lavorare per vivere).
Ma fortunatamente non stiamo parlando di quella libertà qui.
Quella è una libertà da ricchi sfaccendati, noiosa, senza scopo e senza senso.
La libertà di cui siamo parlando è la libertà di perseguire la propria strada senza essere impossibilitati a farlo a causa di convinzioni limitanti e scelte inconsapevoli.
È la libertà da desideri incontrollati come l’ingordigia o l’avarizia estrema, la libertà dal bisogno di essere e di avere sempre di più.
E se questa è la definizione esatta di libertà allora sì, è possibilissimo poter essere liberi al giorno d’oggi.
O, quantomeno, è possibile avere il privilegio di godere di piccoli momenti di libertà che intervallano momenti di doveri e responsabilità.
Dopotutto la libertà moderna si deve adattare all’economia, alle crisi continue, ai rincari, alle pandemie, alle spese impreviste, alla vita reale.
È una libertà rivalutata insomma, una libertà che si fa del proprio meglio per tutelare, che possiamo apprezzare solo se abbiamo la determinazione di proteggerci da chi non si farebbe problemi a sfruttarci per guadagnare di più alle nostre spalle.
È mio parere, dunque, che ci sono alcuni aspetti della vita di ognuno di noi che ci indicano che siamo, completamente o in parte, persone libere, tipo:
- se abbiamo poco, ma abbastanza da vivere in modo dignitoso senza stressarci per i soldi;
- se abbiamo il tempo di passare una mattinata libera con i figli senza troppi pensieri per la testa;
- se non ci stressiamo tutte le volte che c’è da affrontare una spesa;
- se possiamo definire noi stessi scadenze, obiettivi e modi di lavorare;
- se il posto in cui viviamo non ci opprime;
- se non proviamo invidia di chi ha di più;
- se non abbiamo troppe paure o preoccupazioni per il futuro;
- se riusciamo a esplorare il mondo di tanto in tanto e a godere dei piccoli piaceri della vita;
- se riusciamo a fare cose che ci fanno stare bene con noi stessi;
- se sappiamo cosa vogliamo e non dobbiamo sacrificarlo per pensare a mangiare e a comprare cose inutili;
- se abbiamo uno scopo che sia più grande dei soldi e di noi stessi;
- se ci alziamo al mattino e non sentiamo l’angoscia di dover fare qualcosa che non vogliamo fare…
Non sarà una lista esaustiva, certo, ma è un buon punto di inizio.
E tu cosa pensi, cos’è per te la libertà?
Molto bello il post e anche molto profondo, sono d’accordo con quanto scritto complimenti