Tra le miriadi di esperienze che ti potranno aiutare a scoprire chi sei quella che credo abbia la maggior efficacia è decisamente vivere all’estero.
Quando vivi lontano da casa, dalla famiglia e dalla cultura del tuo paese, infatti, tutte le convinzioni e abitudini che hanno orientato la tua esistenza smettono di avere un ruolo determinante.
Non c’è più nessuna apparenza e, teoricamente, nessuna personalità da preservare.
È ovvio, alcuni tratti del nostro carattere rimangono con noi ovunque andiamo, ma è anche vero che il contesto ha un impatto enorme su ciascuno di noi.
Vivere all’estero moltiplica gli stimoli, e senza stimoli non si cresce
Se vivere all’estero, in un contesto multi-culturale con diverse opzioni di studio e lavoro potrebbe stimolare e far emergere talenti e interessi, un contesto di vita ristretto potrebbe avere l’effetto opposto e limitare di parecchio la crescita e la scoperta di sé stessi.
Per fare un esempio estremo:
Immaginiamo che un ragazzo avesse scelto di rimanere per sempre a casa con i propri genitori e di non diventare economicamente indipendente.
Il ruolo che lui avrebbe all’interno di quel contesto sarebbe principalmente quello di figlio – incompatibile con il ruolo di impiegato, di imprenditore, di professionista, di marito.
I suoi interessi e i suoi hobby potrebbero essere influenzati da genitori e amici, da quello che pensano di lui, da quello che sperano per lui, dal modo in cui lo vedono.
Un contesto molto puritano potrebbe limitare l’esplorazione della sua sessualità.
Una cerchia di amici che lo considerano una persona timida potrebbe frenarlo dal fare qualcosa di intraprendente.
Se fosse abituato a seguire gli altri potrebbe imparare a credere che non sia possibile ottenere un ruolo di leader.
In sostanza, finché il nostro ragazzo seguirà esclusivamente le direttive di vita che ha appreso dalla famiglia e dal contesto sociale non potrà mai sapere come ci si sente a essere qualcosa di diverso, e per questo non potrà mai scegliere liberamente.
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Vivere all’estero rende più consapevoli, secondo la scienza
Il nostro caso estremo vuole dimostrare che rimanendo ancorati a quello che conosciamo non avremo mai la possibilità di conoscere quello che il mondo ha da offrire, e quello che possiamo diventare.
Ed è qui che vivere all’estero ci viene d’aiuto: mettendoci di fronte a situazioni inaspettate, come esperienze, percorsi lavorativi e di studio diversi, ci costringe a scegliere, a chiederci cosa ci piace e, dunque, a diventare più consapevoli.
E la scienza lo conferma.
Uno studio condotto da Hajo Adam, un ricercatore della Rice University in Texas, ha scoperto che le persone che vivono all’estero hanno una maggiore chiarezza del loro “Self-Concept” ovvero il concetto di sé.
In particolare, Adam sostiene che quando vivi all’estero vieni sradicato/a dai valori della tua cultura di appartenenza e sei costretto/a a rivalutarli, potenzialmente a scegliere i tuoi.
Grazie a questa esperienza si matura, si diventa più creativi, ci si libera dalle aspettative altrui e dalle proprie, si impara a rispettare e riconoscere la propria natura.
Perché trasferirsi all’estero può stravolgere la vita e la personalità
Il pensiero di trasferirsi all’estero può intimidire alcuni e può entusiasmare altri.
In base al motivo per cui si sceglie di farlo ci si potrebbe concentrare maggiormente sugli aspetti pratici come la casa, la lingua o lo stipendio, ma bisogna considerare anche gli aspetti psicologici.
Ovviamente ci sono delle difficoltà da affrontare quando si va a vivere migliaia di chilometri lontani da casa.
E l’opportunità di trarre il massimo dall’esperienza risiede proprio nel modo in cui affrontiamo queste difficoltà.
Se ci concentriamo solamente sul lavoro e replichiamo la vita che avevamo nella nostra città di origine ovviamente vivere all’estero non farà molto per cambiare la nostra personalità ma sarà un po’ come vivere in una succursale di casa propria.
Se però sappiamo metterci in gioco, se abbiamo il coraggio di fare esperienze e amicizie nuove, l’abitare in qualsiasi città che non sia la tua ti può capovolgere i pensieri.
La mia esperienza nel vivere all’estero
È esattamente questo quello che mi è successo.
Vivendo in diverse città estere mi sono sempre trovato in situazioni che mi facevano paura in qualche modo.
Ho affrontato la solitudine, i problemi finanziari, l’ansia di non trovare prospettive per il mio futuro.
Allora mi è capitato che in questo stato di tensione mi sono ritrovato a dovere prendere decisioni immediate che non avrei preso se fossi stato tranquillo e al sicuro a casa mia.
Ho messo il mio massimo impegno e la mia massima determinazione nel trovare le opportunità e le esperienze giuste, perché mi stavo ca***do sotto dalla paura.
Ecco perché trasferirsi all’estero e viverci per un po’ ti può cambiare dentro, ti mette in una situazione dove sei costretto a fare cose, a guardarti intorno, a trovare la strada giusta.
Senti di avere meno tempo da perdere in chiacchiere quando vivi all’estero, senti di non poterti permettere il lusso di rimanere indefinito.
All’estero ci stai bene solo se sai chi sei, a prescindere che tu lo scopra prima, o che sia l’esperienza stessa a fartelo scoprire.
La scelta di distaccarsi dal luogo in cui si è cresciuti, anche se solo per un periodo, potrebbe allora regalare tanto, potrebbe rendere più completi.
Certo, potrebbe allontanare da chi si ama, ma potrebbe avvicinare a chi si é.
E non c’è limite di età o scadenza per farlo, c’è sempre la possibilità di partire, come c’è sempre la possibilità di tornare, come c’è sempre, e in ogni luogo, la possibilitàdi trovarsi.
Trasferirsi all’estero dove conviene
Dopo aver affrontato la parte motivazionale ed esistenziale del nostro discorso passiamo al lato pratico.
Diciamo che ti sei convinto a fare un’esperienza all’estero, dove conviene?
Ovviamente capita che ci siano opportunità di lavoro o di studio che indirizzano le nostre scelte e oscurano tutti gli svantaggi di un determinato posto.
Ma, ipotizzando che possiamo scegliere una nazione prima ancora di trovare queste opportunità, vediamo quali sarebbero i vantaggi e gli svantaggi di 3 diverse opzioni:
1. Stati Uniti
Vivere negli Stati Uniti è un sogno che molti hanno nel cassetto, The American dream, la speranza di una terra dove tutto è possibile e dove anche l’ultimo arrivato ha la possibilità di arrivare in cima.
Beh, sarà anche stato vero a inizio secolo scorso, ma non è più così facile fare fortuna negli States.
Innanzitutto bisogna considerare il fattore visto: visitare New York per un po’ è facile, e con un visto turistico puoi rimanere qualche mese e farti una buona idea di come si viva in America.
Ma trasferirsi lì legalmente e avere diritti è un altro paio di maniche.
Si può studiare in un college americano con un visto studente, o si può lavorare con un visto lavorativo (difficile da ottenere e anche da rinnovare), o si può ottenere una green card grazie a un parente stretto o vincendo la cosiddetta Electronic Diversity Visa Lottery.
Le scelte per trasferirsi legalmente negli States sono dunque limitate e comportano spesso delle spese non inconsistenti.
2. Europa
L’Unione Europea semplifica già le cose, considerando che non c’è più l’ostacolo del visto lavorativo, le uniche difficolta pratiche da superare sono la lingua, il fattore/lavoro scuola e le varie pratiche di registrazione ai servizi pubblici di sanità e tassazione.
Ciò rende le cose più complicate rispetto a vivere in Italia, vero, ma ci dà comunque una scelta che molti cittadini di altri paesi non hanno, la scelta di scegliere un regime di tassazione diverso per esempio, o la scelta di vivere liberamente in un paese che ha molte più opportunità del tuo.
Se vai a vivere a Londra, per esempio (al momento in cui scrivo Brexit non è ancora stata finalizzata) avrai moltissime opportunità di lavoro nel campo della musica e della finanza ma le tue spese saranno più alte.
In Germania troverai un mercato del lavoro più remunerativo ed equo rispetto al nostro e non devi preoccuparti più di tanto di imparare il tedesco visto che l’inglese è pressapoco parlato ovunque.
In Svezia i servizi sono efficienti e aprire un’impresa è relativamente semplice grazie alla burocrazia leggera. Unico svantaggio anche qui… il costo della vita un po’ alto.
Tra le mete più ambite in Europa ci sono poi il Portogallo, la Spagna, la Polonia e la Romania (in quest’ultima il costo della vita è particolarmente conveniente).
3. Australia
Trasferirsi in Australia è relativamente semplice rispetto agli Stati Uniti, e soprattutto per i giovani al di sotto dei 30 anni ci sono diverse opportunità lavorative con visti annuali.
Inoltre, altri punti a favore sono il clima, le bellezze naturali, la possibilità di fare sport all’aperto e la cultura degli australiani che sono in genere molto ospitali e aperti.
Il fattore più negativo è la lontananza da casa, che potrebbe essere pesante per troppo tempo, ma nonostante questo con un po’ di conoscenza dell’inglese vivere in Australia può davvero essere per molti il nuovo sogno americano.
Nel libro Dentro la tana del coniglio – cosa ci rende felici troverai altre storie di persone che hanno trovato sé stesse grazie al viaggio:
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Grazie a te Tommaso