Diverse autorità nel campo dell’economia e della psicologia organizzativa affermano che è finita l’era della dominanza del pensiero logico, analitico e razionale, e che a breve si passerà all’era della creatività e pensiero divergente.
E il motivo di questo cambiamento è semplice.
Già il mondo di oggi è diverso rispetto al mondo di ieri, e il mondo di domani sarà diverso rispetto al mondo di oggi.
Ai tempi di mio nonno per farsi una vita bastavano le abilità manuali e la volontà di lavorare sodo.
Poi sono arrivate le macchine e le abilità manuali hanno dato spazio alle abilità intellettive che hanno permesso alla generazione di mio padre di laurearsi, trovare lavoro, comprare la prima macchina e la prima casa -senza mutuo.
La nuova era della creatività e pensiero divergente
Arriviamo così al mondo di oggi, quello in cui viviamo.
Molti elettrodomestici non sono più un lusso, andare a studiare non dà più garanzia di impiego, comprare casa senza mutuo è pressoché impossibile, e per trovare un posto fisso alla regione bisogna affidarsi a non so quale santo.
Le abilità manuali dei tempi di mio nonno sono molto meno necessarie e le abilità intellettive dei tempi di mio padre iniziano a essere inflazionate vista la facilità con cui sempre più persone possono accedere a livelli di istruzione superiore.
In più, al mondo di oggi esistono software di ogni tipo che ti permettono di creare video senza essere un regista, comporre musica senza essere andato al conservatorio, fare illustrazioni senza saper disegnare, compilare una dichiarazione dei redditi senza bisogno del commercialista.
La differenza per una parte di lavoratori di domani, dunque, non la farà tanto la laurea ma la capacità di essere unici, di rendersi indispensabili, di trovare soluzioni fuori dagli schemi (pensiero divergente) e di produrre idee originali (creatività).
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Perché la creatività e pensiero divergente saranno le abilità di domani
Per approfondire quanto affermato, voglio qui citare i 3 motivi principali per cui si crede che il lavoro del futuro apparterrà a chi ha creatività e pensiero divergente, le 3 A: Abbondanza, Asia, Automazione.
1.Abbondanza
Il mondo di oggi è pieno di cose. L’abbondanza materiale ha contraddistinto sempre di più la nostra vita dal dopoguerra ad oggi.
È l’abbondanza delle centinaia di marche di jeans e di frigoriferi. È l’abbondanza di scelte in fatto di mobili che ha costretto l’artigiano locale ad abbassare i prezzi o addirittura a chiudere perché i suoi clienti hanno scoperto l’IKEA.
È un abbondanza che costringe le aziende e i professionisti a capire cosa distingue i loro prodotti e i loro servizi dalle altre miriadi di prodotti e servizi, a scoprire la loro unicità e a trovare il modo di rendere quello che fanno riconoscibile, memorabile, bello (da qui l’esigenza di avere nel proprio team designer, illustratori, scrittori, ecc.).
2. Asia
Passando al punto numero 2.
Uno dei motivi per cui esiste abbondanza di beni nel mondo è perché il mondo si è fatto più grande.
In altre parole, c’è molta più competizione, perché c’è molta più gente.
C’erano 3 miliardi di persone negli anni sessanta, oggi siamo quasi 7 miliardi.
Questo vuol dire che, probabilmente, ci sono molte più persone con qualifiche simili alle tue, con simili sogni, persino con simili idee.
E, probabilmente, alcune di queste persone saranno disposte a fare quello che vuoi fare tu a un prezzo inferiore.
Prendi l’Asia per esempio, soprattutto la Cina e l’India. Stati che ormai sono diventati vere e proprie fabbriche di laureati.
Pensa che in India soltanto si laureano 350,000 studenti in ingegneria… ogni anno.
E se un ingegnere informatico negli Stati Uniti guadagna dai 50 ai 70 mila dollari l’anno, un ingegnere informatico in India, con le stesse qualifiche, prende intorno ai 14 mila.
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3.Automazione
Adesso all’ultimo punto, l’automazione.
Il lavoratore di oggi non solo deve competere con l’esercito di lavoratori asiatici, ma anche con dei lavoratori molto più veloci ed efficienti: macchine, software e robot.
Si stima che 7 milioni di lavori sono stati persi negli Stati Uniti tra il 2004 e il 2009 a causa del processo di automazione, e questo era 10 anni fa.
Un nuovo rapporto del McKinsey Global Institute predice che entro il 2030 quasi 800 milioni di posti di lavoro potrebbero essere persi a livello mondiale.
Le categorie più a rischio sono ovviamente i lavoratori senza titoli di studio, ma non solo.
Viene anche stimato che le macchine sostituiranno anche tutti quei lavori caratterizzati dalla logica e ripetitività delle azioni, come gli operatori di call center, i cassieri, i camerieri, i postini e persino, (in alcuni casi) gli avvocati e i dottori.
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Creatività e pensiero divergente: conclusioni
In conclusione, prima di scegliere su cosa puntare le tue preziose risorse di tempo e denaro poniti queste 3 domande:
- Può qualcuno oltre oceano farlo in modo più economico?
- Può un computer farlo più velocemente?
- Quello che offro è richiesto nell’era dell’abbondanza?
E ricorda che per sopravvivere e prosperare nei prossimi decenni bisognerà concentrarsi su un altro set di abilità oltre a quelle convenzionali.
In passato l’operaio ha trovato lavoro perché si è distinto dal contadino, l’impiegato ha trovato lavoro perché si è distinto dall’operaio, e il lavoratore di domani troverà lavoro perché si sarà distinto dall’impiegato comune e dai robot, perché avrà sviluppato creatività e pensiero divergente, perché sarà ingegnoso e in grado di relazionarsi da un punto di vista umano.
Ci sarà, secondo alcuni sicuramente, una sorta di inversione di trend.
Con l’era dell’industrializzazione ciò che ha reso l’uomo utile è stata la sua abilità di annullarsi per svolgere mansioni ripetitive e replicabili.
Adesso che entriamo nella nuova fase dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie l’uomo si renderà utile tornando a fare ciò che lo rende uomo, diverso dagli altri animali, cioè pensare, creare, sentire.
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