Vivere con poco è un po’ l’antitesi del pensiero moderno.
Dal momento in cui siamo nati ci viene detto di comprare, di soddisfare ogni nostro desiderio, di non accontentarci mai.
Eppure per vivere bene non si deve necessariamente guadagnare di più, ma si può anche volere di meno o… imparare a spendere meglio.
Dopotutto, non tutto ciò che ha valore nella vita deve essere caro anzi, spesso le cose migliori, come il tempo che si passa insieme ai propri cari, sono gratis e hanno più valore dei regali (a volte inutili) che compriamo.
Ecco allora che vivere con poco potrebbe essere la soluzione allo stress nato dal troppo lavoro, dall’esigenza di comprare cose che sembrano indispensabili solo in apparenza.
Vivere bene con poco: il metodo Kakebo
In base a dove abiti, se in città o in un paesino, in centro o periferia, nord o sud Italia, vivere con poco può essere più o meno facile.
È ovvio, per esempio, che vivere con 400 euro al mese sia più fattibile in un paesino del sud che in centro a Milano ma, a parità di condizioni, si può vivere ovunque anche con il minimo necessario se si impara a:
- gestire le proprie finanze in modo coscienzioso;
- e non farsi condizionare dalle tecniche pubblicitarie spilla-soldi.
Partiamo col punto numero 1.
La gestione dei soldi
Un metodo utilissimo per risparmiare viene dai maestri della vita minimalista, i giapponesi, e si chiama Kakebo, che letteralmente significa “libro dei conti in casa”.
In Giappone tutti usano questo sistema, anche i bambini, che fin dalla tenera età imparano a tenere nota delle entrate e delle spese.
Del resto, nell’era delle carte di credito, degli acquisti facili con un click dal cellulare e delle pubblicità onnipresenti che ci spingono a comprare, perdere traccia di quello che si spende è estremamente facile.
Consigli pratici per vivere con poco
Il metodo Kakebo parte dunque da delle linee guida, dei consigli per spendere meno ed evitare il superfluo:
1. Stabilisci un obiettivo e fa una lista
Se vuoi davvero vivere con poco l’intenzione da sola non basta.
- Scegli qual’è il tuo budget mensile per ogni categoria di spesa, per esempio spese di prima necessità, tempo libero, cultura, ecc.;
- Fa una lista delle cose che ti servono prima di andare al supermercato ed evita di comprare a pancia vuota – è scientificamente provato che quando abbiamo fame spendiamo di più;
- Stabilisci un obiettivo settimanale, mensile o annuale di quanto vuoi spendere e quanto vuoi risparmiare.
2. Aspetta 10 secondi
Spessissimo compriamo cose impulsivamente, non pensando.
Ogni volta che sei in un negozio, o al supermercato, e ti ritrovi a mettere nel carrello un articolo in offerta pensando che ti potrebbe servire, conta fino a 10, e poi chiediti di nuovo se ne hai realmente bisogno.
Se non riesci a trovare un motivo valido per comprarlo rimettilo a posto, magari dì a te stesso/a che tornerai a prenderlo il giorno dopo, vedrai che nella maggior parte dei casi non lo farai.
3. Aspetta 30 giorni
Se sei una persona che si fa prendere dall’entusiasmo ogni volta che Amazon ti mostra l’ultimo gingillo tecnologico o il libro che avevi cercato su Google un’ora prima frena.
Datti 30 giorni, o anche una settimana, e vedi se la tua voglia di possedere quell’articolo rimane immutata – e se dopo questo tempo credi di averne ancora bisogno acquistalo.
4. Evita i debiti… come la peste
Se usi carte di credito, salda il pagamento ogni mese ed evita di spendere di più del tuo limite di spesa.
Evita a tutti i costi di chiedere prestiti o finanziamenti a meno che non sia estremamente necessario.
Non farti convincere da seducenti slogan pubblicitari come “è meno di un caffè al giorno” oppure “con soli 200 euro al mese è tua”.
Le spese mensili fisse creano stress e nel tempo potresti ritrovarti a dover ancora pagare le conseguenze di una scelta fatta diversi mesi o anni prima.
Ricorda, i debiti e le rate da pagare sono come delle catene che ti impediscono di vivere appieno la tua libertà.
5. Non preoccuparti di dire di no
Nelle più disparate situazioni, dal mercatino della domenica all’ufficio del nostro consulente finanziario, c’è sempre qualcuno che vuole venderci qualcosa.
E per farlo faranno di tutto per abbassare le nostre resistenze e convincerci, anche e solo per qualche secondo, a mettere una firma o a tirar fuori il portafoglio.
Beh, è proprio in questi casi che bisogna essere forti e saper dire di no.
Ricorda che sarai tu a dover sacrificare qualcosa tutte le volte che fai un acquisto superfluo, possibilmente dovendo rinunciare a qualcosa di necessario dopo.
6. Limita al minimo e liberati di ciò che non serve
Uno studio svolto negli Stati Uniti ha riscontrato che la maggior parte delle persone utilizza solamente il 20% dei vestiti che possiede.
Allo stesso modo, la maggior parte degli oggetti che possediamo non ha nessun valore emotivo per noi ma, semplicemente, molto spesso possediamo soltanto per possedere.
E te ne renderai facilmente conto facendo l’inventario di ogni oggetto che hai in casa – vecchi jeans nell’armadio, soprammobili, utensili della cucina, prodotti di bellezza – e chiedendoti quando è stata l’ultima volta che lo hai usato.
Ci scommetterei uno stipendio che la maggior parte di quello che possiedi serve principalmente a occupare spazio.
Allora prima di fare qualsiasi acquisto chiediti sempre se userai ancora quel particolare articolo tra un anno o due, e poi pensa a tutto quello che hai comprato uno o due anni fa e che hai completamente smesso di usare.
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Un ostacolo al vivere con poco, le strategie pubblicitarie che ci fanno spendere di più
I pubblicitari non saranno scienziati, ma di certo hanno imparato l’arte di usare la tua psicologia contro di te.
Tanya Lewis
Molti pubblicitari farebbero i salti mortali per far sì che tu non sappia questa verità: quasi tutto quello che ci provano a vendere in realtà non ci serve.
Per far girare l’economia è dunque necessario trovare tecniche pubblicitarie basate su una conoscenza approfondita della psicologia umana, così che anche quando non esiste un bisogno si possa creare dal nulla grazie alla giusta comunicazione.
Se tutti vogliono venderci qualcosa, insomma, per farlo devono conoscere la nostra mente (forse) meglio di quanto la conosciamo noi.
Per vivere con poco ed essere liberi dal desiderio di acquistare beni inutili è allora utile avere dimestichezza con le strategie di vendita che ci sono dietro molti slogan e cartelloni pubblicitari.
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Esempi strategie di vendita spilla-soldi
1. Lotterie e Gratta e Vinci
Nel caso delle lotterie o dei gratta e vinci, le aziende del settore puntano soprattutto sull’inclinazione di molti a sopravvalutare sé stessi, o meglio, la loro fortuna.
Secondo ricerche scientifiche, molte delle persone che giocano non comprendono bene le reali probabilità statistiche di vincere e, anche se percepiscono vagamente la difficoltà, preferiscono pensare che loro potrebbero essere speciali, l’eccezione alla regola.
Per alcuni questo ragionamento aiuta a placare l’ansia provocata da problemi finanziari e gli fa vivere la seducente fantasia di poter risolvere tutti i loro problemi senza alcuna fatica.
Le aziende operanti nel settore del gioco conoscono benissimo questo meccanismo mentale.
Per questo nelle pubblicità dei gratta e vinci si evidenzia sempre la possibilità di vittoria, si stuzzica la speranza, si raccontano le storie di chi vince, ma mai quelle di chi perde sempre.
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2. L’influenza dell’atmosfera nei casinò e nei negozi
Se la regola per far giocare alla lotteria è non far capire quanto sia improbabile vincere, la regola per far giocare nei casinò è non far capire che a vincere è sempre il banco.
L’unico modo che i casinò hanno di guadagnare è di far perdere i clienti, così, per farli giocare di più, al loro interno vengono eliminati tutti quei segnali visivi che possano dare loro cognizione del tempo che passa, tipo orologi o finestre.
Alcuni casinò vengono progettati per creare un’atmosfera intima per il giocatore, preferendo agli spazi ampi ed affollati corridoi stretti e bui per le slot machine, cosicché chi gioca non abbia distrazioni e non si senta osservato.
Segnali sonori sono anche usati.
Nei casinò musica allegra e suoni ad alte frequenze mettono il giocatore di buon umore.
Lo scampanellio delle slot machine stimola il cervello e lo rende meno predisposto a ponderare le ramificazioni concrete delle azioni.
L’utilizzo della musica è anche uno dei trucchi usati per farci comprare di più.
È stato infatti riscontrato che quando nei negozi viene usata una musica di sottofondo ritmata il consumatore è più propenso all’acquisto, in quanto la musica fa innalzare il suo battito cardiaco e lo rende più eccitato.
In alcune catene di fast food, invece, la musica ad alto volume viene usata per far sì che chi mangia non si senta troppo comodo e finisca il suo pasto più in fretta.
3. L’illusione della scarsità
In uno studio del 1975 è stato dimostrato che le persone desiderano di più qualcosa quando sanno che sta per finire.
Per questo le compagnie aeree o i siti di Booking ti dicono che sono rimasti solamente due posti, o solamente due camere.
Affrettati! Dice la pubblicità di un servizio telefonico, l’offerta è limitata e scade dopo i primi 1,000 iscritti!
4. L’avversione alla perdita: i periodi di prova gratuiti
La gente tende a non voler rinunciare a quello che ha.
È la logica che sta dietro i periodi di prova gratuiti: una volta che siamo iscritti a un servizio o abbiamo provato un prodotto per un mese, saremo più reticenti a lasciarlo andare.
Un altra sfaccettatura dell’avversione alla perdita e l’avversione all’esclusione.
Per questo si vedono pubblicità online che cominciano con, Tutti stanno impazzendo per questo nuovo prodotto! Non perdere quest’occasione!
5. Anchoring: l’illusione del risparmio
Questa tecnica pubblicitaria ci fa comparare il reale prezzo di un prodotto con un altro prezzo, che viene definito ancora.
Quando ci sono gli sconti, per esempio, ci viene detto che un articolo costerebbe 200 ma ci viene venduto a 100.
L’illusione qui sta nel comparare 100 a 200, e nel credere che in tal modo si “risparmi” 100 quando, in realtà, si spende 100.
6. Reciprocità
Il principio della reciprocità è abbastanza ovvio: se qualcuno fa qualcosa per te tu vorrai fare qualcosa per lui/lei.
Per esempio nei ristoranti che danno le mentine con il conto i clienti tendono a pagare di più in mance.
Mentre in quelli che regalano un bicchiere di prosecco a inizio serata i clienti sono più propensi a ordinarne un altro (a pagamento).
7. Status sociale
A volte la gente vuole fare qualcosa semplicemente perché la fanno gli altri, o per sentirsi più importante agli occhi degli altri.
In alcuni programmi televisivi, per esempio, l’inserimento delle risate di un finto pubblico spinge gli spettatori a ridere di più (se gli altri ridono vuol dire che è divertente).
Ci sono poi prodotti che ci vengono presentati come simbolo di ricchezza e che vengono venduti facendo leva sul naturale bisogno di avere l’ammirazione altrui.
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Vivere con poco ed essere felici si può, basta non lasciarsi distrarre
Per concludere, c’è una cosa che tutte queste tecniche di vendita hanno in comune: tutte si rivolgono al lato più irrazionale del nostro cervello, tutte solleticano le nostre paure e insicurezze più nascoste.
Quando si entra in un casinò, o da Starbuck’s, o nel Duty-Free di un aeroporto, si viene letteralmente bombardati da input sensoriali: profumi, suoni, segnali visivi, cartelli colorati e parole persuasive.
Tutto ha lo scopo di distrarci, di farci pensare il meno possibile, di farci rilassare, prendere decisioni istantanee senza pensare alle conseguenze.
Lo scopo della pubblicità è dunque quello di aggirare il nostro giudizio, farci credere che la nostra vita sarà migliore con un altra partita, un altro biglietto, un altro paio di scarpe, un altro profumo, un altro smartphone.
Ma la semplice verità è che, in molti casi, non lo è.
In molti casi vivere con poco può davvero migliorare la vita, perché serve a fare spazio mentale, ad avere più tempo da dedicarsi alle cose che ci rendono veramente felici come le passeggiate con gli amici o le chiacchierate al tramonto.
In molti casi si può stare bene anche senza comprare, anche senza sbracciarsi per avere tutto.
Perché i desideri incontrollati sono i veri nemici della felicità, ci tolgono serenità e tempo, ci mettono sotto pressione e ci mettono ansia.
Imparando a vivere bene con poco si scopre che la vita ha molto di più da offrire rispetto a quello che si può trovare nei negozi online e offline.
E se ci ostiniamo a rincorrere il valore degli oggetti che acquistiamo e che ci riempiono soltanto la casa, potremmo non renderci mai conto del valore della felicità vera, quella che parte da dentro.
Condivido, aggiungo che in parte il governo attuale ci sta costringendo a questo stile di vita da risparmio, certo da molto fastidio vedere i nostri governatori con le tasche strapiene di soldi che predicano il risparmio per il popolo fesso.