Una guida per comprendere l’amore moderno e costruire una relazione sana

l'amore moderno
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Di recente ho visto una serie televisiva che descrive l’amore moderno chiamata Modern Love.

La cosa che ha colto subito la mia attenzione è il realismo con cui la serie racconta i legami sentimentali al giorno d’oggi.

Non in modo edulcorato e idealizzato, ma attraverso il racconto di personaggi vulnerabili, ansiosi, depressi, imperfetti, come chiunque di noi potrebbe essere in qualsiasi momento della propria vita.

Il messaggio centrale è che tutti possono amare ed essere amati, è che tutti hanno il diritto di amare e di essere amati.

Perché anche quando si manifesta tra persone di diverse generazioni o culture o dello stesso sesso, l’amore mantiene sempre la sua integrità e fa quello per cui molti lo cercano: fa sentire al sicuro.

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Perché serve comprendere l’amore

Tutti abbiamo familiarità con l’idea di innamoramento e di amore eterno.

Ma, e il tasso di divorzi lo conferma, non tutti sanno cosa succede 10 anni dopo la luna di miele o dopo l’ennesimo litigio.

Così come una storia d’amore apparentemente perfetta potrebbe rivelarsi un incubo dopo un mese, una relazione all’apparenza improbabile potrebbe durare per sempre.

Nessuno può sapere con esattezza cosa sia l’amore o cosa porti due persone a innamorarsi.

Non si può dire a qualcuno, o a se stessi, “tu puoi amare questo ma non quello”, non esistono regole, non esistono parametri universali che rendono un amore più legittimo di un altro.

Ciò era vero ai tempi in cui l’amore veniva impedito e punito con la violenza ed è vero anche oggi in cui è più semplice essere esposti alle sue infinite forme.

Per questo, adesso più che mai, serve sviluppare una cultura sull’amore, per poter meglio navigare le tortuose acque della vita sentimentale moderna ed essere più consapevoli nelle proprie scelte amorose.

L’amore ai tempi della tecnologia

Da come ne parlano cinema e televisione, vivere l’amore romantico nel ventunesimo secolo sembra un’avventura avvincente… in teoria.

Nella pratica, ogni relazione porta con sé “complicazioni”: c’è la mancanza di tempo, le numerose tentazioni online e offline, i problemi economici, lo stress, le aspettative disattese, le mancate risposte ai messaggi, i tradimenti.

Alcuni di questi problemi sono gli stessi che avevano le coppie cento anni fa.

Altri invece sono legati al periodo in cui viviamo.

Seppur, infatti, la tecnologia non abbia cambiato l’impulso ad amare, ha però cambiato il contesto e il modo in cui corteggiamo: con le email, gli emoticon, i messaggi vocali, le foto osé, i like e i selfie.

In più, grazie ai social e a siti/app di incontri online come Tinder, Meetic o Ciaosingle abbiamo molte più scelte rispetto a quelle che si avevano a inizio secolo scorso.

Quest’ampio spettro di alternative rappresenta un cambiamento drastico col passato perché, creando un sovraccarico cognitivo nel nostro cervello, ha alterato il modo in cui scegliamo.

Oggi non basta sempre che qualcuno sia di bell’aspetto o che venga dal giusto contesto familiare/sociale, come una volta. Ci sono molti più aspetti da considerare e da comparare con la miriade di altri potenziali partner là fuori, cosa che crea molta più titubanza.

La paura di impegnarsi vs. l’impulso di amare

Il sovraccarico di scelte oggi porta alcune persone a provare quella che la psicologa Esther Perel definisce come “stabile ambiguità”, ovvero uno stato in cui si ha paura di stare soli ma anche paura di impegnarsi e costruire un’intimità.

Ciò crea un tipo di relazione non sana (che vedremo tra poco) chiamata relazione distaccata, all’interno della quale la persona rimane fredda e irraggiungibile pur alimentando a tratti le aspettative dell’altro.

Si tratta, sostanzialmente, di una tecnica di stallo che permette di avere un partner mentre si continua a guardarsi intorno per placare la propria FOMO – la paura di delle opportunità perse.

Nei casi più estremi questa forma di incertezza può risultare nel “ghosting”, cioè nello scomparire da tutti i messaggi per non avere a che fare con il dolore che si infligge all’altra persona.

L’esposizione a molti più potenziali partner, insieme con la liberalizzazione della sessualità, ha aumentato, e forse complicato, la fase di esplorazione pre-matrimonio.

Se prima il matrimonio era considerato l’inizio della vita sentimentale, insomma, oggi è la fine.

Oggi siamo più liberi di sperimentare in amore e di avere multiple relazioni. Abbiamo molti meno preconcetti, molte meno convenzioni.

Non crediamo più nella verginità prima del matrimonio, nei matrimoni combinati o nella figura dell’uomo come capo della famiglia.

Viviamo la vita amorosa senza vergognarci più di tanto e con meno paura di malattie o gravidanze inaspettate.

Abbiamo meno restrizioni culturali da parte di famiglia, stato e società.

Ed è curioso considerare che, nonostante tutto, cerchiamo sempre la stessa cosa.

Si stima che il 97 per cento delle persone  vuole qualcuno che le rispetti, in cui possano credere e confidare; qualcuno che le faccia ridere, che dedichi loro tempo e che trovino fisicamente attraente. Questo non cambia mai.

Riguardo alla relazione tra modernità e relazioni sentimentali, possiamo dunque concludere che il contesto sociale e tecnologico in cui viviamo non abbia intaccato di molto l’inestinguibile e primordiale impulso umano verso l’amore.

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L’amore non sano: tre tipologie di relazione

Passiamo adesso a vedere quali sono le tipologie di relazioni non sane e come costruire una sana.

1. Relazione co-dipendente

Ci sono coppie che sono molto strette, forse troppo strette.

Se si potesse rappresentarle sarebbero come due cerchi che si intersecano, che non hanno vita propria al di fuori della relazione.

Sono questi i casi di relazioni co-dipendenti in cui l’obiettivo di ciascuna persona è difendersi dalla solitudine inglobando e facendosi inglobare dalla vita dell’altro.

Il risultato è una volontaria o involontaria restrizione della libertà propria e altrui.

Ogni elemento esterno che possa distrarre dalla piena partecipazione alla relazione viene visto come una minaccia da annientare.

Razionalmente i due giustificano la loro co-dipendenza dicendo che non possono vivere l’uno senza l’altro.

Ma nel profondo la relazione è solo un calmante, uno scudo che li protegge dalla paura di affrontare il mondo da soli.

Anche se dietro l’attaccamento morboso e le manie di controllo ci possa essere un sentimento puro, la tendenza a perdersi nella coppia impedisce a entrambi di scoprire il lato più libero dell’amore e crescere come individui.

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2. Relazione dittatoriale

In altre coppie la dipendenza non è tanto reciproca ma unilaterale in quanto uno dei due partner, il più forte, tiene sotto controllo l’altro, il più debole.

Questa dinamica, che possiamo definire come amore dittatoriale o gerarchica, può essere raffigurata come un cerchio piccolo racchiuso all’interno di un cerchio più grande.

L’amore dittatoriale è anche l’amore patriarcale il cui unico presupposto è la totale sottomissione della donna.

La persona che controlla è chi, attraverso una manifestazione di forza, abusa verbalmente o fisicamente o emotivamente la propria compagna (o il proprio compagno).

Mentre lo scopo (inconscio) di chi controlla è spesso placare il proprio senso di impotenza, lo scopo di chi subisce il controllo è confermare il proprio senso di inferiorità.

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3. Relazione distaccata

Le persone che prediligono la tipologia di relazione distaccata hanno paura dell’intimità o non vogliono essere derubate della loro energia.

Evitano un eccessivo coinvolgimento nella relazione per paura di impegnarsi e dedicano solo minime attenzioni al proprio partner.

Le motivazioni per un atteggiamento del genere possono essere molteplici.

La causa può essere, come dicevamo prima, la paura di perdere altre opportunità amorose o il tentativo di “testare” l’attaccamento dell’altra persona.

C’è poi chi è distante perché anaffettivo, cioè incapace di dare e ricevere affetto.

Qualsiasi sia la motivazione per cui si rimane distanti, tale dinamica relazionale è poco sana in quanto non consente di condividere e amarsi pienamente a vicenda, ed è per questo raffigurata da due cerchi che non si toccano.

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L’amore sano: la relazione funzionale

La relazione funzionale è simboleggiata da due cerchi che si toccano senza intersecarsi, a significare che i due partner sono legati ma non si controllano, non si invadono.

All’interno di questa dinamica si può coltivare e capire cos’è l’amore vero, alla cui base c’è il rispetto per l’individualità del partner e un sincero interessamento al suo benessere personale.

In una relazione funzionale entrambi i partner sono liberi ma uniti. Liberi di vivere i loro interessi ma uniti dalla scelta di affrontare insieme la vita e rendersi felici a vicenda.

l'amore sano

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10. Consigli per creare una relazione funzionale

1. Crea un ambiente sicuro

Alla base di ogni relazione sana non c’è solo l’amore.

Anche con le persone che amiamo maggiormente c’è il rischio di non capirsi e soprattutto di ferirsi a vicenda.

Se vuoi avere una relazione funzionale crea un ambiente che sia il più sicuro possibile all’interno del quale sia tu che il tuo partner possiate manifestare apertamente i vostri sentimenti senza paura di ritorsioni o arrabbiamenti.

Nella dinamica dei due cerchi che si toccano ognuno di voi deve essere libero di dire la sua e non deve esserci nessuna gerarchia o controllo come nella relazione dittatoriale. Ricorda: il tuo partner non è il nemico ma tuo alleato.

2. Separa i fatti dalle emozioni

Durante momenti di agitazione si può facilmente lasciarsi trasportare dalle emozioni e dire cose che non si pensano realmente.

Quando senti montare la gelosia o la frustrazione chiediti se stiano nascendo da una situazione reale o dalla tua percezione della situazione.

Chiediti dove sta la verità?

A volte immaginiamo scenari negativi perché sono già nella nostra mente, e li temiamo talmente tanto da essere prevenuti nei confronti di tutto ciò che vi assomigli.

Ci sono casi, per esempio, in cui la gelosia non è giustificata da fatti concreti ma nasce dalla paura di essere abbandonati.

Tieni sempre a mente questa distinzione dunque, una cosa sono i fatti, un’altra le percezioni.

3. Modera gli estremismi della tua mente

Ognuno di noi ha diverse voci in testa.

No, non sto parlando delle voci che sentono i pazzi, ma della normale presenza di più punti di vista all’interno della stessa persona.

In fatto di relazioni, si può facilmente passare dall’entusiasmo alla delusione, dal pensiero di voler passare la vita insieme al dubbio se la relazione arriverà a domani.

Se hai pensieri diametralmente opposti prova a mediare, non crederti sul serio quando dici “non lo sopporto più voglio lasciarlo” e aspetta sempre di avere la mente serena prima di prendere decisioni importanti.

4. Sviluppa la compassione

Presta attenzione alla tua tendenza a giudicare.

Quando giudichi chiudi una porta a chiave, etichetti una persona e non le dai la possibilità di dimostrare il contrario.

La compassione è l’opposto del giudizio.

Una volta sviluppata ti porta a connettere con l’altro, a provare ciò che prova e disinnescare il potere delle reazioni negative.

Il giudizio ci separa, la compassione ci unisce.

5. Pensa in termini di “noi” non di “io”

Il fondamento di una relazione sana è soddisfacente è la capacità di rimanere connessi pur restando separati.

Nella relazione co-dipendente ci si sacrifica entrambi.

In quella dittatoriale si sacrifica principalmente una persona.

In quella distaccata non c’è sacrificio ma nemmeno punto di incontro.

E in quella funzionale esiste un punto in cui due Io diventano un Noi.

Qui non devi farti piacere tutto ciò che piace al tuo partner, potete tranquillamente mantenere le vostre differenze ma creare un spazio all’interno del quale queste non contano.

Uno spazio dove si riesce a dare e a ricevere e dove non importa chi vince ma che si vada avanti insieme.

Se ti aspetti che devi avere tutto ciò che desideri da una relazione stai creando i presupposti giusti per la delusione.

Riconosci cosa è importante per il tuo partner e rispettalo, non compiere gesti per avere qualcosa in cambio, dai per il piacere di dare...

… dai con la convinzione che dare a chi ami equivale a dare per due volte a te stesso.

6. Non provare a “salvare” il tuo partner

Una vecchia massima dice che non si può salvare chi non vuole essere salvato.

Ciò vale per chi si è preso “l’impegno” di cambiare il proprio partner e anche per chi si aspetta che sia il proprio partner a cambiare lui stesso o lei stessa.

Solo noi possiamo cambiare noi.

Ed è prerogativa dell’altra persona cambiare la propria vita, ma solo se vorrà farlo.

7. Se non capisci fa domande, non supposizioni

Se nell’atteggiamento del tuo partner vedi qualcosa che non ti piace o non ti convince, dillo apertamente, chiedi chiarimenti, fa domande.

Non fare supposizioni e non arrivare a conclusioni senza aver prima cercato un confronto.

Se sei rimasto deluso perché la tua lei o il tuo lui non ha fatto qualcosa che ti aspettavi, prova a capire la sua motivazione e soprattutto non essere passivo-aggressivo.

Le persone non sanno leggere la tua mente e non possono giustificare ciò che non comprendono.

Quindi, per evitare di aggiungere incomprensione su incomprensione, comunica i dissapori al momento in cui sorgono e crea una canale aperto di comunicazione.

8. Anche se non hai tempo, trova il tempo

Non importa che tu sia super impegnato col lavoro.

Non esiste relazione che possa durare senza essere coltivata, ovvero senza una minima dose di attenzione e cura.

Fa in modo di trovare sempre del tempo per il tuo partner, che sia per una chiacchierata, un appuntamento galante o una piccola vacanza romantica.

Anche se gli impegni ti portano lontano dimostra la tua presenza in qualche modo, con un messaggio, una foto, una chiamata, un gesto di interessamento.

9. L’amore è anche prendersi cura di sé prima dell’altro

Per mantenere l’integrità del tuo cerchio ed essere il miglior partner possibile devi prenderti cura di te.

Non è facile costruire l’amore quando non ci si ama o non si sta bene. Per amarsi bisogna anche saper capire e soddisfare i propri bisogni, per poi essere in grado di capire e soddisfare i bisogni dell’altro.

10. Ricorda che anche l’amore vero ha i suoi momenti negativi

Come accennavamo prima l’amore moderno può essere complicato, a tratti brutale, e sicuramente pieno di alti e bassi.

I bassi possono anche essere indesiderati ma è grazie a loro che si costruiscono i momenti migliori.

Se state passando un periodo difficile non forzare troppo la mano provando a risolvere tutto subito e non farti prendere dall’ansia.

La chiave di tutto è la comprensione reciproca. Più sarai coinvolto in te stesso e guidato dalle tue emozioni e più sarai lontano dal punto di vista del partner.

Più proverai a vedere con i suoi occhi, invece, e più probabilità avrai di mantenere in vita l’amore, e la relazione.

Impara a gestire al meglio le liti di coppia e a prestare attenzione a quello che dice il partner non solo con le parole ma anche con i gesti e le espressioni.

Tutto ritorna alla normalità quando si è in grado di capire e comunicare in modo chiaro cosa si prova, tipo ciò che infastidisce o ferisce, e di effettuare i dovuti cambiamenti.

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